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Nel 2020 è aumentato il divario tra ricchi e poveri a causa del Covid

Con il Covid è aumentato il divario tra ricchi e poveri negli Stati Uniti. Crescono le differenze tra laureati e non-laureati e tra le diverse etnie, con la questione razziale ancora protagonista. Lo studio della Fed.

Nel 2020 è aumentato il divario tra ricchi e poveri a causa del Covid

A causa della crisi pandemica da Covid-19, il 2020 ha aumentato in maniera ancora più netta il divario tra ricchi e poveri. A rivelarlo è l’ultimo

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A causa della crisi pandemica da Covid-19, il 2020 ha aumentato in maniera ancora più netta il divario tra ricchi e poveri.

A rivelarlo è l’ultimo studio trimestrale sulla ricchezza delle famiglie condotto dalla Federal Reserve, nel quale viene fotografato un quadro che vede l’1% della popolazione più ricca aumentare il proprio patrimonio netto di circa 4 trilioni di dollari in questo periodo.

Grazie a questi introiti, derivanti dai guadagni in azioni e fondi di investimento, quote in società private e altri generi di proprietà a cui le famiglie meno abbienti non hanno accesso, le persone appartenenti a questa cerchia hanno messo le mani sul 35% della ricchezza extra generata a livello nazionale, mentre la parte più povera, pari al 50% dell’intera popolazione, ha avuto accesso solamente al 4%.

Una tendenza che Joe Biden in campagna elettorale aveva promesso di contrastare nei primi 100 giorni del suo mandato, attraverso l’attivazione di un nuovo regime fiscale per aumentare le tasse alle persone appartenenti al segmento della società più ricco.

Con il Covid è aumentato il divario tra ricchi e poveri
Secondo il report della Fed, nel 2020 sono aumentate le differenze anche tra chi è in possesso di una laurea e chi non, con i primi che hanno potuto contare su un aumento del patrimonio netto di 9,3 trilioni di dollari, pari a un punto percentuale, portandoli così a detenere il 71,8% dell’aumento di ricchezza.

Al contrario, i cittadini americani senza diploma di scuola superiore hanno registrato una riduzione di reddito pari a 111 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda le differenze in base all’età, si è assistito a un calo nella fascia di età tra i 55 e i 69 anni di età, i quali passano da una quota del 43,6% al 42,8%, mentre rimane invariata quella per le persone di età compresa tra i 40 e 54 anni, e aumentano di qualche decimale le porzioni degli under 40 e over 70.

La questione razziale nell’economia USA
I dati contenuti nel documento della Banca centrale americana pongono l’accento invece sulla questione razziale, con gli statunitensi bianchi che nel 2020 hanno superato per la prima volta i 100 trilioni di dollari, grazie a un incremento di oltre 9 trilioni di dollari.

Si è registrato un trend positivo anche per altre etnie, con i neri e gli ispanici che hanno potuto contare su un aumento, rispettivamente, dell’11,7% e del 10%, ma, partendo da una base di gran lunga inferiore, hanno avuto accesso a un totale di 5 e 2,9 trilioni di dollari.

Infine, la Fed ha posto l’attenzione anche su un grande cambiamento da parte delle famiglie americane con un patrimonio più alto, le quali stanno mostrando la tendenza a mantenere una parte più alta della loro fortuna in forma liquida rispetto al passato.

Un comportamento legato probabilmente alla situazione di incertezza data dal coronavirus.

Fonte: www.money.it

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