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Borsa in altalena: realizzi sulle banche e Milano va in rosso

Prese di beneficio sui titoli bancari, che ieri erano stati alla base del balzo di Piazza Affari: il Ftse Mib perde oltre l’1% e scende sotto la soglia psicologica dei 20 mila punti base

Borsa in altalena: realizzi sulle banche e Milano va in rosso

Avvio di seduta negativo per le Borse europee, tutte in rosso in scia ai listini asiatici e a Wall Street dopo che la Fed ha raffreddato gli entusiasm

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Avvio di seduta negativo per le Borse europee, tutte in rosso in scia ai listini asiatici e a Wall Street dopo che la Fed ha raffreddato gli entusiasmi sulla ripresa dell’economia. A Piazza Affari pesano anche le prese di beneficio sui titoli bancari, che erano stati alla base del rialzo di mercoledì.

A metà mattina, il Ftse Mib cede l’1,6% e viaggia ampiamente al di sotto della soglia psicologica dei 20mila punti (a quota 19.736,07). I titoli peggiori sono quelli di Unicredit (-2,4%), Banco Bpm (-2,26%), Mediobanca (-2,25%) e Bper Banca (-2,13%). La migliore prestazione è invece per distacco quella della società farmaceutica Diasorin, che negli stessi minuti guadagna l’1,4%.

Non va meglio alle altre principali Borse europee: Parigi perde l’1,6%, Madrid l’1,3% e Francoforte l’1,2%, come Londra.

Male anche l’Asia: il Nikkei di Tokyo ha chiuso in ribasso dell’1%, mentre lo Shanghai Composite e lo Shanghai Shenzhen Csi 300 segnano entrambi un calo dell’1,30%, contro il -1,24% dello Shenzhen Composite; va ancora peggio all’indice Hang Seng di Hong Kong (-1,54%), e al Kospi di Seoul (-3,66%).

A innescare le vendite sui mercati internazionali sono state le parole del comitato di politica monetaria della Fed: nel verbale dell’ultima riunione si legge infatti che “l’incertezza sulle prospettive economiche rimane molto alta” e che “la traiettoria economica rimane fortemente dipendente da quella del Covid-19”, oltre che dall’adozione di un nuovo piano di aiuti. In ogni caso, secondo la Banca centrale americana il fattore decisivo sarà la seconda ondata della pandemia, “che potrebbe influire ancora pesantemente sull’attività economica”.

Sul versante valutario, l’euro passa di mano a 1,184 dollari (da 1,1934 ieri in chiusura) e 125,62 yen (da 125,836). Il biglietto verde vale 106,11 yen (da 105,66).

Giù anche il petrolio, con il Brent appena sopra quota 45 dollari (-0,7%), in ripiegamento dai massimi sui cinque mesi dopo che l’Opec+ ha invitato i membri ad aderire ai tagli di produzione.

Infine, lo spread Btp-Bund si attesta a quota 146, in calo di un punto base rispetto alla precedente chiusura.

Fonte : www.firstonline.info

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