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Imprese: tassazione agevolata per i premi di produttività al via. Ecco tutte le novità in quattro punti

Imprese: tassazione agevolata per i premi di produttività al via. Ecco tutte le novità in quattro punti

È ufficialmente entrato in vigore il decreto del ministero del Lavoro del 25 marzo 2016 sulla tassazione per i premi di produttività delle aziende pri

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renziÈ ufficialmente entrato in vigore il decreto del ministero del Lavoro del 25 marzo 2016 sulla tassazione per i premi di produttività delle aziende private. Con la legge di stabilità per il 2016, il governo Renzi ha reintrodotto la tassazione dei premi e del salario di produttività sospesa nel 2015. Per questa misura il governo ha stanziato nella legge di stabilità 344 milioni per il 2016, 325 milioni per il 2017, 320 milioni per il 2018, 344 milioni per il 2019, 329 milioni per l’anno 2020, 310 milioni per il 2021 e 293 milioni annui a decorrere dal 2022.

L’obiettivo del decreto, appena diventato operativo, non era solo il ripristino della tassazione per i premi, ma anche l’allargamento della platea dei beneficiari. La legge, infatti, alza il tetto massimo di reddito del lavoratore che può godere della detassazione e alza anche l’importo del premio sottoposto al 10% di tasse. Ma vediamo meglio le novità.

Tassazione premi produttività: tetto massimo

Negli anni scorsi la detassazione era valida soltanto per gli stipendi fino a 30/40 mila euro annui a seconda della tipologia aziendale. Con la riforma 2016, invece, possono accedere alla detassazione per i premi di produttività anche coloro che guadagnano fino a 50mila euro al lordo delle somme assoggettate alla tassazione del 10%. Tale beneficio si applica ai dipendenti del settore privato, titolari di reddito da lavoro dipendente e con contratto collettivo decentrato.

Premi produttività: importo massimo

Cambia anche l’importo massimo del premio di produttività soggetto alla tassazione agevolata al 10%. I dipendenti con redditi fino a 50mila euro possono godere della tassazione al 10% per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa, entro il limite di 2mila euro lordi. Questo limite sale, però, a 2.500 euro lordi per le aziende che, spiega il decreto, “coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro anche attraverso un piano che stabilisca la costituzione di gruppi di lavoro nei quali operano responsabili aziendali e lavoratori finalizzati al miglioramento o all’innovazione di aree produttive o sistemi di produzione e che prevedano strutture permanenti di consultazione e monitoraggio degli obiettivi”.

Premio produttività e formazione del reddito

Inoltre la legge di stabilità prevede che le somme dei fringe benefit concessi ai dipendenti e quelli di importo non superiore a 258 euro non concorrano a formare il reddito di lavoro dipendente. Stessa disposizione per i premi di produttività: le somme fino a 2mila euro (o 2.500 euro) non concorrono alla formazione del reddito complessivo del lavoratore o del suo nucleo familiare a fini dell’ISEE. Queste somme, però, vengono calcolate per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali del lavoratore. La legge di stabilità 2015 prevede, infine, che i premi di produttività possano essere erogati al lavoratore sottoforma di “documenti di legittimazione nominativi, in formato cartaceo o elettronico che comunque non concorrono alla determinazione del reddito da lavoro dipendente”.

Incremento produttività

Il decreto del Ministro del lavoro indica anche i criteri di misurazione degli incrementi di “produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione che possono consistere nell’aumento della produzione o in risparmi dei fattori produttivi oppure nel miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi, anche attraverso la riorganizzazione dell’orario di lavoro non straordinario o il ricorso al lavoro agile, quale modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato”.

Per i premi di produttività relativi all’anno 2015, il deposito del contratto e della dichiarazione di conformità deve avvenire entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, cioè a partire dal 16 maggio 2016 fino al 15 giugno 2016.

Fonte : it.ibtimes.com

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