A cura di Monica Origgi L' Agenzia Spaziale Europea ha presentato le prime 5 immagini arrivate dal Telescopio Euclid, lanciato lo scorso primo luglio
A cura di Monica Origgi
L’ Agenzia Spaziale Europea ha presentato le prime 5 immagini arrivate dal Telescopio Euclid, lanciato lo scorso primo luglio. Sono state catturate miliardi di galassie sconosciute e lontano da noi, e un gigantesco ammasso di stelle immortalato a colpo d’ occhio, una cosa mai successa fin ad ora, culle di pianeti avvistate, penetrando la cortina di polvere che le nasconde, sono le istantanee dell’ universo come nessuno lo abbiamo mai visto prima. Le immagini sono ancora, un test ma contengono le tracce della materia e delle energie oscure, che occupa il 95% del cosmo e che Euclid, dovrà aiutarci a conoscere.
A questa missione con un costo elevato da 1,4 miliardi di euro, l’ Italia collabora, in modo importante.
Esa solo un assaggio delle potenzialità di Euclid
Le cinque foto scientifiche, dopo le prime immagini di Euclid, diffuse ad inizio agosto, sono solo un assaggio, perché come commenta il responsabile della missione per l’ Agenzia Spaziale Europea Giuseppe Racca, sono solo un’ assaggio. Le cinque immagini sono state selezionate fra le 4 mila finora arrivate e sono, più di 30.000 mila quelle attese, nei prossimi sei anni di attività del telescopio spaziale.
L’ ammasso del Perseo e l’ immagine incredibile
Dalle immagini giunte all’ Esa, quella dell’ ammasso del Perseo, è la più rappresentativa del lavoro che svolgerà Euclid. L’ immagini contiene, infatti 1.000 galassie , che si vedono in primo piano, ma l’ immagine ad alta risoluzione sullo sfondo mostra altre 100 mila galassie, delle quali 50 mila hanno le caratteristiche per poter essere pesate e misurate, ad esempio la distorsione che hanno subito per vedere, quanta materia oscura c’è tra quella galassia e noi.
La materia oscura
L’ immagine è una pura dimostrazione di come, Euclid è in grado di mettere a fuoco in modo dettagliatissimo un campo molto ampio. In queste prime immagini si può già notare la presenza della materia oscura. Infatti, l‘ immagine dell’ ammasso del Perseo contiene una quantità sufficiente di galassie che gli esperti, pensino che si possa correlare la distribuzione della materia oscura: un tale insieme di galassie non potrebbe essere tenuto insieme, se non ci fosse una presenza di materia molto più grande, di quella che si vede, ossia la materia oscura.