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I paesi emergenti crescono a diverse velocità

Le decisioni delle banche centrali, l'aumento dell'inflazione e dei prezzi delle materie prime creano incertezza. Raramente le economie degli emerging market sono state soggette a forze così potenti e divergenti. Il risultato è una notevole dispersione delle opportunità per gli investitori

I paesi emergenti crescono a diverse velocità

Forze economiche eccezionalmente potenti stanno rivoluzionando il panorama per gli investitori nei mercati emergento. La pandemia e la variante Delta

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Forze economiche eccezionalmente potenti stanno rivoluzionando il panorama per gli investitori nei mercati emergento. La pandemia e la variante Delta non sono gli unici fattori che rendono incerto lo scenario globale. La liquidità immessa dalle banche centrali, infatti, rimane generosa, così come le misure di stimolo fiscale, mentre dall’altro lato le principali banche sembrano essere quasi pronte a iniziare a ridurre le misure di sostegno di natura emergenziale che sono state erogate al culmine della crisi. Anche le pressioni inflazionistiche sono in aumento, alcune sono temporanee, mentre altre potrebbero rivelarsi più persistenti. I governi di tutto il mondo sono chiamarti a rispondere a questi cambiamenti epocali, mentre la seconda economia mondiale, la Cina, vive uno dei suoi più grandi periodi di instabilità economica. Con la ripresa si è assistito anche a un boom delle materie prime, non ultimo il petrolio che hanno toccato a New York i massimi dal 2014 sopra i 79 dollari al barile (Wti novembre), mentre il Brent avvicina quota 83 dollari al barile nella consegna dicembre, sempre al top da ottobre 2018.

“Tutto ciò rende meno chiaro un quadro già complicato, visto che le economie dei mercati emergenti presentano enormi differenze. Spaziando nell’intero spettro dell’attività economica, dalle materie prime ai prodotti finiti di alta qualità, i Paesi emergenti stanno crescendo a diverse velocità. Allo stesso tempo, c’è una significativa differenziazione nelle attività in offerta anche all’interno di questi Paesi”, evidenziano gli analisti di Pictet Asset Management.

MaryTherese Barton e Kate Griffiths di Pictet spiegano, ad esempio, che per quanto riguarda la pandemia i Paesi che hanno evitato la fase peggiore della pandemia durante il 2020 e il 2021, ma che hanno tassi di vaccinazione molto bassi, potrebbero ancora essere colpiti da nuovi ceppi del virus, come la variante Delta che ha investito l’India durante la primavera e da allora si è diffusa su larga scala. Guardando invece alle materie prime le economie emergenti hanno reagito in modo diverso alla loro ripresa sui mercati e molti esportatori di commodity sono stati sostenuti dai miglioramenti delle condizioni commerciali. I mercati hanno accolto favorevolmente l’inversione, come ad esempio il Sudafrica che con il miglioramento delle esportazioni è passato da un deficit delle partite correnti a un surplus, cosa che, a sua volta, ha sostenuto il rand.

Anche le banche centrali dei mercati emergenti hanno adottato un approccio diverso e aggressivo quando l’inflazione ha superato i livelli obiettivo. Nel complesso, sono state di gran lunga più veloci delle economie sviluppate nell’introdurre politiche più restrittive e di conseguenza, gli analisti ritengono che i mercati abbiano già più che interamente scontato il livello che raggiungeranno i tassi quando toccheranno il loro picco. Ad esempio, Russia, Messico e Colombia hanno scontato in eccesso, il che offre opportunità interessanti in questi mercati. Con l’inflazione che resta contenuta nelle economie asiatiche emergenti, è probabile che le relative banche centrali mantengano politiche accomodanti, soprattutto alla luce del numero crescente di infezioni.

Fonte: Milanofinanza.it

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