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Pubblicato il World Competitiveness Ranking. Hong Kong, Svizzera e Usa guidano la classifica

Pubblicato il World Competitiveness Ranking. Hong Kong, Svizzera e Usa guidano la classifica

L’IMD World Competitiveness Center, gruppo di ricerca all’interno della IMD Business School, ha pubblicato la prestigiosa classifica World Competitive

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image-13L’IMD World Competitiveness Center, gruppo di ricerca all’interno della IMD Business School, ha pubblicato la prestigiosa classifica World Competitiveness Ranking che valuta la competitività economica dei paesi sulla base di una analisi di più di 340 criteri derivati da quattro principali fattori: performance economica, efficienza governativa, efficienza di business ed infrastrutture.
Quest’anno gli Stati Uniti si sono dovuti arrendere e lasciare il primo posto ad Hong Kong seguito dalla Svizzera ed “accontentarsi” del terzo posto. Emerge quindi dalla classifica che la sola potenza economica statunitense non è risultata sufficiente per continuare a guidare il prestigioso ranking della competitività economica come fatto negli ultimi tre anni.

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A completare i primi dieci posti Singapore, Svezia, Danimarca, Irlanda, Olanda, Norvegia e Canada a dimostrazione di una performance e competitività economica europea ed in generale occidentale in crescita. L’Italia per l’anno 2016 ha migliorato il proprio ranking salendo dalla 38° posizione alla 35° ponendosi a ridosso di paesi europei come Spagna, Polonia, Francia ed Estonia.
Il professor Arturo Bris, Direttore dell’IMD World Competitiveness Center, ha commentato i dati della classifica sottolineando come Hong Kong sia riuscito a raggiungere il primo posto grazie al ruolo centrale giocato dall’aver creato un ambiente favorevole al business, mentre la Svizzera ha potuto beneficiare sia delle sua dimensioni territoriali ridotte che dell’impegno dimostrato per mantenere i livelli di alta qualità all’interno del paese. Parlando degli Stati Uniti, anche se questi mantengono ancora la migliore performance economica, il complesso dei fattori e dei criteri utilizzati per stilare la classifica hanno influito sulla competitività economica.
In generale, i primi 20 paesi hanno beneficiato di una regolamentazione business-friendly, infrastrutture fisiche ed intangibili ed istituzioni inclusive che ne hanno migliorato la competitività. Sempre per quanto riguarda Hong Kong, infatti, una tassazione semplice e bassa, l’assenza di restrizioni per il flusso di capitali in ingresso ed uscita dal territorio e la possibilità favorire l’accesso degli investimenti diretti stranieri in Cina, la nuova super potenza economica mondiale, sono elementi che permettono al paese di attrarre grande interesse verso di sé.
Taiwan, Malaysia, Repubblica di Corea ed Indonesia hanno invece registrato un peggioramento delle loro posizioni nel ranking mondiale mentre la Cina, seppur in lento declino, è riuscita a rientrare nella top 25. Per quanto riguarda l’Europa, grande interesse deve essere rivolto verso i paesi della parte orientale, tra cui spiccano Lettonia, Slovacchia e Slovenia, mentre le economie europee occidentali continuano a dimostrare la loro ripresa ed aumento della competitività a seguito della crisi finanziaria che ha visto come elemento di guida il risanamento del settore pubblico. In America Latina il miglior piazzamento è quello ottenuto dal Cile alla 36° posizione, superato rispetto al 2015 proprio dall’Italia, con l’Argentina il solo paese ha registrare un miglioramento guadagnando quattro posizioni e raggiungendo il 55° posto.
Il ranking evidenzia come la crescita economica non va di pari passo con la competitività: paesi come la Cina ed il Qatar, ad esempio, registrano buone performance in termini economici ma rimangono deboli per quel che riguarda l’efficienza governativa e le infrastrutture.

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Fonte: notiziegeopolitiche.net

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