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La mobilità elettrica, un volano per la transizione ecologica

Fondamentale sostenere il passaggio a fonti energetiche “pulite” con investimenti in ricerca e sviluppo

La mobilità elettrica, un volano per la transizione ecologica

Il cambiamento climatico impatta non solo le generazioni del presente, ma anche quelle future. Come ha ricordato il premier Mario Draghi, intervenendo

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Il cambiamento climatico impatta non solo le generazioni del presente, ma anche quelle future. Come ha ricordato il premier Mario Draghi, intervenendo alla Cop26 dei giovani, la transizione ecologica non è una scelta ma una necessità. Dunque, è fondamentale che i Paesi introducano le risorse e le competenze, in maniera strutturata, per poter guidare la transizione il più velocemente possibile.

Crisi climatica ed emergenza sanitaria sono strettamente correlate. Se in un primo momento, durante il periodo del lockdown, abbiamo assistito a una riduzione delle emissioni, il timore di un possibile contagio ha poi portato a preferire l’uso di mezzi privati piuttosto che pubblici. In questo senso, la pandemia da Covid-19 ha trasformato in modo radicale diversi aspetti della società, introducendo mutamenti profondi nel tessuto economico e produttivo che potranno restare, anzi dovranno diventare, un’opportunità per una ripartenza fondata sulla crescita sostenibile.

Secondo i dati UNRAE, il primo trimestre del 2021 ha visto nel nostro Paese un aumento delle immatricolazioni di auto a basso impatto per l’ambiente, ovvero con emissioni comprese tra 61 e 135 g/Km, raggiungendo una quota del 64%. In particolare, nell’ultimo anno, si è registrato un incremento per le vetture ibride ed elettriche, a discapito dei veicoli endotermici a benzina e diesel.

Questi dati, nel complesso, segnano una tendenza positiva per il settore, considerando che già nel 2019, in Italia, le immatricolazioni erano state 17.065, il 78% in più rispetto al 2018.

È evidente che nello scorso biennio le priorità siano cambiate, la sostenibilità e il basso impatto ambientale risultano essere ad oggi driver imprescindibili. Il mondo dell’elettrico, e più in generale dell’automotive e dei trasporti, è in una fase di forte rilancio e di grande ripensamento in ogni suo ambito.

Non è un caso che il comparto delle auto ecologiche si stia sviluppando con una progressione esponenziale in molti paesi del mondo, in primis nell’Unione Europea. L’UE si conferma un mercato in rapida crescita, un passo avanti reso possibile grazie anche a una strategia basata su importanti incentivi per la produzione e diffusione di veicoli di questo tipo.

In Italia, per esempio, grazie alle indicazioni dell’Ecobonus presenti nel nuovo decreto fiscale che ha rifinanziato il fondo automotive per il 2021 sono stati stanziati ulteriori 100 milioni di euro, di cui 65 milioni sono stati messi a disposizione per l’acquisto dei veicoli con emissioni comprese tra 0-60 g/km CO2. Nello specifico, è possibile ottenere sussidi fino a 6.000 euro con rottamazione e 4.000 senza rottamazione per le vetture elettriche con emissioni comprese tra 0-20 g/km, mentre per le auto ibride con emissioni comprese tra 21-60 g/km verranno riconosciuti incentivi fino a 2.500 euro con rottamazione e 1.500 euro senza quest’ultima.

Da questi dati e dall’analisi dei trend del settore possiamo trarre alcune conclusioni, utili per leggere lo scenario attuale e delineare le prospettive future. In primo luogo, il fatto che i sostegni economici e gli incentivi sono essenziali per incrementare ulteriormente la crescita della e-mobility. Naturalmente non devono mancare le infrastrutture di ricarica, necessarie per i consumatori nella scelta di acquistare una autovettura che sia sostenibile.

Tuttavia, la transizione energetica sta trovando un rallentamento proprio nell’ambito della ricarica e delle batterie: il mercato va a rilento e non segue il passo del cambiamento, anche se alcuni gruppi privati stanno investendo in questo settore. Intanto, la maggior parte delle case automobilistiche stanno lanciando nuovi modelli ibridi o completamente elettrici, a conferma di una tendenza in costante evoluzione. Non è un caso se, nello scorso mese di settembre, l’auto più venduta in Europa sia stata una vettura “BEV”.

La crescente attenzione al rispetto dell’ambiente, alimentata dallo sviluppo della mobilità sostenibile, sarà anche un volano per l’economia italiana. Oltre all’ampliamento di una filiera legata all’installazione delle infrastrutture, potranno beneficiarne la fornitura dell’energia elettrica e la crescita dei servizi finanziari per le attività collegate.

Nell’attuale fase di mutamento risulta quindi fondamentale sostenere il passaggio a fonti energetiche “pulite”, con investimenti in ricerca e sviluppo, per pensare e sviluppare nuove tecnologie che siano in grado di produrre un impatto positivo sulla mobilità e più in generale nella nostra società.

Fonte: Hoffpost

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