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Primo Digital: fondo di 80 milioni per investire nelle startup tecnologiche italiane

Fra le prerogative del nuovo veicolo anche il fatto di essere un fondo nativo ESG (Environmental, social and governance)

Primo Digital: fondo di 80 milioni per investire nelle startup tecnologiche italiane

È operativo da oggi, ha un target finale di raccolta di 80 milioni di euro e ha già avviato lo scouting delle startup digitali italiane per i primi in

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È operativo da oggi, ha un target finale di raccolta di 80 milioni di euro e ha già avviato lo scouting delle startup digitali italiane per i primi investimenti da effettuare, con un’attenzione particolare alle regioni del Sud Italia. Queste le principali credenziali di Primo Digital, il nuovo fondo di venture capital tecnologico “seed to early stage” promosso da Primo Ventures e gestito da Antonio Concolino, Gianluca Dettori, Franco Gonella e Niccolò Sanarico. Fra le prerogative del nuovo veicolo anche il fatto di essere un fondo nativo ESG (Environmental, social and governance) in tutte le attività che riguardano il processo di investimento, il supporto e il monitoraggio delle sue partecipate. I criteri di sostenibilità, in altre parole, saranno tenuti in considerazione nell’effettuare le operazioni di finanziamento, privilegiando le opportunità che presentano le caratteristiche per raggiungere obiettivi in linea con tali criteri oltre al puro rendimento finanziario.

Fra gli investitori anche Banca Sella

Il fondo, come si legge nella nota stampa diffusa dalla società, parte con una dotazione iniziale di 62 milioni di euro e comprende due fondi paralleli interamente sottoscritti da Cdp Venture Capital: il primo, Parallel Italia, co-investe sistematicamente in società con sede operativa nella Penisola, il secondo, Parallel Italia Sud, è invece focalizzato sulle nuove imprese tech nate nel Meridione. Fra gli investitori istituzionali che hanno sostenuto il progetto figurano inoltre Tinexta e Banca Sella Holding, oltre ad alcuni angel investors e la stessa Primo Ventures.

Gli obiettivi

L’obiettivo di Primo Digital, come confermano i portavoce, è quello di creare e sviluppare un portafoglio di circa 25 società entro i prossimi dieci anni spaziando dal software alla blockchain. Quattro, nel dettaglio, le aree principali di investimento definite: applicazioni di classe B2B in grado di scalare a livello internazionale migliorando la competitività delle imprese o abilitando nuovi modelli di business, soluzioni per il mondo retail e i marketplace digitali, tecnologie di cybersecurity e servizi innovativi in ambito fintech, insurtech, regtech e proptech.

Oltre la fase early stage

Dopo le varie Cortilia, Yolo, Sardex, Iubenda, Vivaticket e Viamente, il team di Primo Digital, come spiega Gianluca Dettori (Presidente di Primo Ventures e Partner del nuovo fondo), vuole dare continuità alle operazioni early stage e più precisamente continuare ad “investire in fase iniziale su team imprenditoriali che hanno la potenzialità di creare aziende con una forte componente tecnologica e di renderle scalabili e competitive”, con una dotazione però quasi doppia del precedente veicolo Barcamper Ventures e quindi con la possibilità di investire risorse significative nei round successivi. Una parte rilevante del fondo, infatti, sarà riservata per follow-on finalizzati ad accelerare la crescita delle società in portafoglio.

Fonte: Il Sole 24 ore

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