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Draghi: “Sforzo congiunto sul problema Npl”

Draghi: “Sforzo congiunto sul problema Npl”

Oggi il presidente della Bce, Mario Draghi, aprendo una conferenza sulla vigilanza nel settore bancario organizzata dall’istituzione di Francoforte,

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Oggi il presidente della Bce, Mario Draghi, aprendo una conferenza sulla vigilanza nel settore bancario organizzata dall’istituzione di Francoforte, ha lanciato un appello sullo spinoso nodo dei crediti deteriorati che si sono accumulati e restano da smaltire nel settore bancario europeo. Draghi ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di uno sforzo congiunto da parte di banche, autorità di vigilanza, legislatori e autorità nazionali in modo da affrontare questa questione in maniera ordinata”. E ha proseguito: “Innanzitutto e soprattutto creando un sistema in cui i Non performing loans (Npl, i crediti deteriorati) possano essere gestiti e smaltiti in maniera efficiente”. Il presidente della Bce ha ricordato come “tutti conosciamo i danni che alti livelli di crediti deteriorati producono alle banche e alla crescita” spiegando che le banche con un elevato livello di Npl “forniscono meno credito a imprese e famiglie”. “E anche se i livelli di Npl sono scesi in maniera significativa, da circa il 7,5% inizio 2015 al 5,5% attuale, il problema non è ancora risolto”. Draghi ha avvertito che molte banche mancano ancora della capacità di assorbire ampie perdite, dato che l’incidenza dei loro crediti deteriorati rispetto al capitale resta elevata”. Affrontare gli Npl, “è una precondizione per gli altri pilastri dell’Unione bancaria” così come lo è l’esposizione delle banche al debito degli Stati:”non c’è spazio per autocompiacersi”. Il presidente della Bce, infine, ha rilevato che la Vigilanza bancaria affidata alla Bce ha introdotto “medesimi elevati standard” per le banche e reso il settore “più forte”. Il presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce Daniéle Nouy, poi, rispondendo in termini generali a una domanda sui salvataggi delle banche italiane ha detto: “Non credo” che l’esperienza delle ricapitalizzazioni cautelative delle banche viste dopo il Montepaschi suggerisca che sarebbe stato meglio lasciar fallire alcune banche, ma “le banche devono smettere di negare la realtà. Quando lo fanno siamo in grado di affrontare i problemi”.

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