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Bankitalia. “Non fare passi indietro sulle pensioni”

Bankitalia. “Non fare passi indietro sulle pensioni”

Il vicedirettore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini, nel corso di un’audizione sulla manovra alle Commissioni Bilancio di Camera

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Il vicedirettore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini, nel corso di un’audizione sulla manovra alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha affermato che sulle riforme pensionistiche introdotte in passato “E’ importante non fare passi indietro”, sottolineando che “nel lungo periodo la sostenibilità delle finanze pubbliche poggia in larga misura sulle riforme pensionistiche introdotte in passato, che assicurano una dinamica della spesa gestibile nonostante l’invecchiamento della popolazione”. Signorini ha affermato che come misure di copertura della manovra “è apprezzabile che si perseveri nel contenimento della spesa e nel contrasto all’evasione”, ma “la dipendenza della manovra dalle stime di quest’ultimo tipo di interventi, soprattutto per il 2019 e per il 2020, andrebbe però limitata per quanto possibile”. Il vicedirettore generale di Bankitalia ha avvertito che “È dunque ragionevole, sulla base dell’esperienza attendersi effetti positivi dalle misure di contrasto all’evasione. Tuttavia la stima di tali effetti resta per forza di cose incerta. Basare una quota significativa delle coperture su tali introiti, come avviene per gli anni successivi al 2018, comporta un elemento di rischio; esso andrà tenuto presente nel monitorare nel corso del tempo l’evoluzione effettiva dei conti”. Signorini ha detto che “Come in passato si è scelto di non cancellare definitivamente le clausole di salvaguardia, ma di farlo solo per 1 anno. Esse riducono di fatto l’orizzonte di programmazione della politica di bilancio. Idealmente l’adozione, al loro posto, di provvedimenti percepiti come permanenti ridurrebbe l’incertezza tanto sui saldi della finanza pubblica quanto sulle forme di tassazione”, sottolineando che “la prevedibilità è importante per imprese, cittadini, mercati”. Nel corso dell’audizione il presidente della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi ha affermato che “Ai fini della tutela degli equilibri di fondo della finanza pubblica gli interventi al margine del sistema pensionistico” devono essere “disegnati in maniera tale da limitare la platea dei destinatari alle situazioni di effettivo disagio, anche per minimizzare gli ovvi effetti di frammentazione che finiscono per produrre”, sottolineando dall’altro lato che le misure, come l’Ape social, vanno articolate “nel modo più chiaro possibile per favorirne la celere implementazione”.

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