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Largo a illiquidi e digital asset

Gli operatori del risparmio gestito si stanno attrezzando per rispondere alle nuove sfide del settore e accelerare sullo sviluppo strutturale del mercato. Un recente studio Oliver Wyman fotografa i principali trend in corso nell’industria europea

Largo a illiquidi e digital asset

Il mercato italiano della gestione del risparmio ha chiuso il 2021 con risultati ai massimi storici: circa 2.600 miliardi di euro di masse in gestione

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Il mercato italiano della gestione del risparmio ha chiuso il 2021 con risultati ai massimi storici: circa 2.600 miliardi di euro di masse in gestione, con una raccolta netta pari a oltre 90 miliardi di euro grazie al forte rimbalzo economico, nonostante il perdurare della crisi pandemica, e alla performance positiva di tutte le principali asset class. 

Il contesto di riferimento sta tuttavia cambiando molto velocemente ponendo una serie di sfide per i diversi operatori. Il rallentamento di una politica monetaria fortemente espansiva con il graduale rialzo della curva dei tassi, la crescita dei livelli di inflazione spinto dall’aumento delle materie prime accompagnati da eventi straordinari e imprevedibili come la crisi Ucraina, raffredderanno la domanda galoppante di prodotti tradizionali liquidi registrata negli ultimi anni, a favore di una crescente ricerca di soluzioni in grado di generare extra-rendimenti sostenibili nel medio termine. Il cambiamento climatico e la progressiva traduzione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza negli oltre 200 miliardi di investimenti pubblici previsti sull’economia reale hanno già iniziato a generare un effetto leva sul sistema bancario e degli investimenti privati che si stanno mobilitando per rispondere ai nuovi bisogni di finanziamento delle aziende italiane. Infine, la rivoluzione digitale sta trasformando l’intera catena del valore, abilitando la creazione di strumenti di investimento innovativi e di nuovi modelli di servizio al cliente. 

I diversi operatori si stanno quindi attrezzando per rispondere alle nuove sfide del settore e cogliere a pieno le diverse opportunità che si stanno progressivamente materializzando per un ulteriore sviluppo strutturale del mercato. Un recente studio Oliver Wyman ha fotografato nel dettaglio i principali trend in corso nell’industria europea della gestione del risparmio. Tre i titoli più rilevanti per Italia: Esg, investimenti illiquidi e digital asset. 

La sostenibilità negli investimenti rappresenta sicuramente al momento uno dei temi più caldi e sta catalizzando una parte significativa della raccolta, con un mercato europeo che vale già oltre 4.500 miliardi di euro e che vede l’Italia tra i mercati più maturi subito dopo i Paesi nordici e la Francia. 

Fattori esogeni come le nuove regolamentazioni europee in materia Esg (Sfdr e adeguamenti alla MiFID2 in primis) e il piano NextGen EU, accompagnati da una crescente consapevolezza e domanda anche da parte della clientela privata, stanno infatti trasformando intere filiere di offerta. L’evoluzione delle strategie di investimento da semplici politiche di esclusione a proposizioni più sofisticate, focalizzate su temi specifici o in grado di creare esternalità positive per l’economia, accompagnata a una lotta crescente al “green washing” richiedono tuttavia investimenti significativi sui modelli operativi. 

Secondo una ricerca recente condotta da Oliver Wyman in partnership con l’Associazione Italiana del Private Banking emerge infatti chiaramente come l’intera filiera italiana della gestione del risparmio abbia già iniziato a mobilitarsi su molti aspetti strategici, ma anche quanto rimanga ancora da fare per colmare la distanza con le pratiche europee più avanzate, in particolare sul tema dei dati e degli scoring Esg, delle competenze interne alle diverse funzioni aziendali e delle piattaforme a supporto di servizi di consulenza che indirizzino a pieno le nuove esigenze della clientela. La produzione appare sicuramente più matura nel proprio percorso evolutivo e giocherà un ruolo chiave nel favorire la trasformazione dell’intera filiera. 

Altro tema rilevante è quello degli investimenti illiquidi che a livello europeo hanno ormai superato i 2.000 miliardi di euro di masse gestite, mostrando tassi di crescita annua a doppia cifra e una graduale diversificazione delle asset class, con un peso sempre maggiore degli investimenti in debito privato e infrastrutture. 

Nel fermento europeo l’Italia rappresenta ancora un mercato marginale e concentrato sulle asset class più tradizionali come l’immobiliare…

Fonte: Focusrisparmio.com

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