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Esg tematici: frizzanti e sostenibili

Le scelte tematiche, accattivanti nel medio-lungo periodo ma esposte alla volatilità nel breve termine, possono essere combinate con criteri di sostenibilità per migliorarne il rapporto tra rendimento e rischio

Esg tematici: frizzanti e sostenibili

Le maggiori soddisfazioni in termini di rendimento sono arrivate negli ultimi anni dalle scelte d’investimento tematiche. Concentrate su specifiche te

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Le maggiori soddisfazioni in termini di rendimento sono arrivate negli ultimi anni dalle scelte d’investimento tematiche. Concentrate su specifiche tendenze di mercato spesso in divenire, o in rapido cambiamento, sono trasversali a diversi settori e in grado di influenzare i sistemi di vita delle persone, delle aziende e dei governi. In questo senso gli investimenti tematici sono un’espressione dei cosiddetti megatrend, cioè le tendenze di lungo termine capaci di determinare cambiamenti strutturali nell’economia globale, guidare l’innovazione, ridefinire i modelli di business e di governo.

Identificare in anticipo questi cambiamenti e investire nelle trasformazioni che apporteranno è un fattore determinante per diversificare in modo appropriato i portafogli, tenendo in opportuna considerazione i driver che guideranno la crescita economica futura a livello mondiale. Ne è convinto il colosso dell’asset management BlackRock, tanto da identificare differenti temi d’investimento esposti a uno o più megatrend incrociandoli con obiettivi precisi di sostenibilità, quando possibile, così da fornire un doppio spessore d’impiego all’investitore in grado spesso di attenuare i fisiologici alti e bassi di mercato. I cinque temi chiave per il prossimo futuro per Blackrock sono l’innovazione tecnologica, il cambiamento demografico e sociale, l’urbanizzazione, i cambiamenti climatici e la crescita della ricchezza nei Paesi emergenti.

I prodotti Esg Thematic

Sotto il cappello Esg Thematic BlackRock raccoglie, ad esempio, l’Etf iShares Global Clean Energy, che punta alle società operanti nel business delle energie rinnovabili con l’esclusione delle aziende che superano una determinata soglia di emissioni di carbonio. L’indice sottostante può vantare il livello massimo di rating Msci Esg (tripla A), soddisfacendo dal prossimo 1 dicembre l’articolo 9 della Sfdr. Il megatrend correlato è il cambiamento climatico, dove la domanda di un futuro più green sosterrà il progresso in ambito energetico, coinvolgendo in particolare i produttori di pannelli solari, turbine eoliche e tecnologie per i veicoli elettrici e smartphone: la stima, infatti, è che nel 2050 il solare e l’eolico rappresenteranno il 50% della produzione di energia globale rispetto al 7% del 2015.

Un altro esempio che coniuga megatrend e sostenibilità si ritrova nell’iShares Smart City Infrastructure, rivolto alle infrastrutture delle città del futuro pur fermandosi al rating di singola A in termini Esg, e soddisfacendo il livello massimo della Sfdr espresso nell’articolo 9. Il megatrend associato all’indice sottostante è l’urbanizzazione, ovvero la migrazione di massa attesa verso le città che renderà necessaria l’adozione di nuovi modelli di business e nuovi investimenti nelle infrastrutture delle megalopoli del futuro. Nel 2050 due terzi della popolazione mondiale si stima risiederanno in una città: secondo McKinsey già ora le principali 50 città del mondo raccolgono da sole circa l’8% della popolazione globale e il 21% del Pil mondiale, ma necessitano di un costante adeguamento infrastrutturale in termini di reti di comunicazione (5G e fibra), trasporti e logistica, ospedali, scuole e alloggi.

La disponibilità di prodotti finanziari legati ai driver del futuro, che adottano criteri di sostenibilità senza avere però un mandato così forte come i prodotti indicizzati classificati come tematici sostenibili, è abbastanza vasta da consentire le scelte di portafoglio più opportune: i temi d’investimento spaziano infatti dall’Automation&Robotics, all’Healthcare innovation, alla Digitalisation, alla Digital security ed Electric vehicles, che soddisfano l’articolo 8 della Sfdr e oscillano, a seconda dei casi, tra BBB e A in termini di rating Esg di Msci.

 

 

 

Etf Paris Aligned e Esg fixed income

All’interno dei prodotti tematici sostenibili viene convogliata la gamma azionaria “Paris Aligned”, che si focalizza sulle società dei mercati sviluppati che mirano a ridurre le proprie emissioni di carbonio in linea agli obiettivi fissati nell’Accordo di Parigi del 2015. Grazie a ciò questi Etf sono classificati come articolo 9 della Sfdr, evidenziando il massimo livello di rating Esg di Msci. Il megatrend correlato è quello del cambiamento climatico, anche per la gamma obbligazionaria: quest’ultima prevede un focus specifico sull’ambiente, concentrandosi su indici rettificati per il rischio climatico che accolgono obbligazioni governative di livello investment grade (area euro e globale) modulate tramite un peso maggiore attribuito ai Paesi meno esposti a rischi di cambiamento climatico.

Etf Esg fattoriali

A fianco delle scelte tematiche si sono moltiplicati negli ultimi anni gli Etf scritti su indici fattoriali, o smart beta. Secondo iShares costituiscono un modo semplice e trasparente per accedere al “factor investing”, un approccio d’investimento finalizzato a raggiungere specifici obiettivi di rendimento attingendo ad attività finanziarie con caratteristiche ben definite. I fattori definiti di stile (“style”) sono strettamente legati alle singole aziende: “momentum” (trend molto forte), “value” (a sconto sui multipli di mercato), “quality” (solidità di bilancio), “low volatility” (a bassa volatilità), “size” (titoli a minor capitalizzazione) e “yield (o “dividend”, che considera le azioni ad alto dividendo) sono i principali. In base ai fattori scelti si ottengono solitamente performance e rischi differenti in relazione alle dinamiche di mercato.

Non solo: l’esperienza di iShares propone all’investitore istituzionale il connubio tra sottostanti di tipo smart beta, o fattoriali, e filtri Esg tramite indici Msci che sono in grado di declinare i propri filtri di sostenibilità, per esempio, alla strategia Minimum Volatility applicata a livello globale, europeo e statunitense: l’indice Msci Europe Minimum Volatility, per stare nell’esempio, ha un paniere di azioni europee a basso rischio caratterizzato da un rating Esg di Msci pari a tripla A, soddisfacendo anche l’articolo 8 della Sfdr.

Fonte: Milanofinanza.it

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