HomeEuropa e economia

Istat. A gennaio rallenta l’inflazione

Istat. A gennaio rallenta l’inflazione

Secondo le stime preliminari dell’Istat  a gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, au

Istat. Produttività del lavoro ancora in calo. L’Italia è sotto la media Ue
Istat. Ad ottobre le vendite al dettaglio tornano in calo -1%
Istat. Produzione industriale ferma a novembre

Secondo le stime preliminari dell’Istat  a gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua (era +0,9% a dicembre 2017).

La lieve frenata dell’inflazione si deve per lo più al rallentamento della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,1%, da +2,4% di dicembre 2017), dei Beni energetici non regolamentati (+2,5% da +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4% da +2,8%), mitigato dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (+2,3% da +0,8%) e degli Energetici regolamentati (+5,2% da +3,7% del mese precedente).

A gennaio, sia l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia quella al netto dei soli Beni energetici si attestano a +0,6% (la prima in salita di due decimi di punto percentuale e la seconda stabile rispetto al mese precedente).

Su base annua la crescita dei prezzi sia dei beni sia dei servizi conferma i valori di dicembre 2017 (rispettivamente +1,1% e +0,6%). Quindi, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni risulta negativo e pari a -0,5 punti percentuali.

L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,3% per l’indice generale e -0,1% per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dell’1% su base mensile e dell’1,2% su base annua (da +1,3% di dicembre 2017). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,7% in termini congiunturali e dell’1,3% in termini tendenziali (da +1,5% del mese precedente).

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dell’1,6% su base mensile e aumenta dell’1,1% su base annua (da +1% di dicembre). La flessione congiunturale è in larga parte dovuta ai saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice Nic non tiene conto.

Commenti