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Intelligenza artificiale al Museo della Scienza e della Tecnologia, un laboratorio mostra come sarà la vita nel 2030

Intelligenza artificiale al Museo della Scienza e della Tecnologia, un laboratorio mostra come sarà la vita nel 2030

L’Unione europea vuole avvicinare i cittadini all’Intelligenza artificiale e per farlo ha scelto il Museo della Scienza e della tecnologia. Dopo l’ant

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L’Unione europea vuole avvicinare i cittadini all’Intelligenza artificiale e per farlo ha scelto il Museo della Scienza e della tecnologia. Dopo l’anteprima di venerdì, in occasione della Notte dei ricercatori, il laboratorio Digital Zone aprirà al pubblico il prossimo 16 ottobre con il progetto You&Ai, tre esperienze futuribili fra etica e tecnologia che simulano la vita nel 2030 indossando i visori per la realtà aumentata: essere accompagnati da un’auto senza guidatore in una metropoli virtuale, interagire con 28 attori-ologrammi su temi d’attualità, scegliere quali algoritmi usare per un determinato scopo.

Temi che vogliono sollecitare una domanda: quanto siamo disposti a concedere in termini di autonomia all’Intelligenza artificiale nei prossimi decenni? Con la realtà alternativa di Microsoft Hololens 2 i personaggi virtuali — attivisti, hacker, artisti, agenti di polizia e avvocati — sollecitano una presa di posizione. Le diverse reazioni e opinioni (anonime) dei visitatori verranno poi elaborate dal Centro Comune di Ricerca di Ispra (sede italiana del polo scientifico della Commissione Europea), lo stesso che ha realizzato il laboratorio — con una decina di postazioni nella sala aereonavale — in collaborazione con il museo e che a cadenza settimanale resterà aperto fino al prossimo 19 dicembre. Una volta che la Digital Zone avrà ricevuto alcune migliaia di ospiti il Centro scientifico — sulla base dei questionari interattivi — valuterà quanto il campione sia disposto a demandare attività alle macchine. «Oltre a questa full immersion digitale — ha ricordato il direttore del museo della Scienza Fiorenzo Galli — dal 14 al 16 ottobre ospiteremo anche alcuni appuntamenti del Festival Focus Live che ci ha scelto come location satellite. Sulla IA vorremmo che il pubblico riflettesse anche sui risvolti etici».

Nelle postazioni «Sai muoverti nel futuro?» si visita «Alphaville», metropoli del 2030 e con il programma «Easy Rider» si «sale» su un’auto a guida autonoma specializzata nel trasporto on demand. «Lo shuttle-taxi è uno degli esempi più affascinanti di applicazione nel nostro futuro prossimo — ha detto David Wilkinson, uno dei ricercatori del progetto sviluppato a Ispra — inoltre la Digital Zone propone anche 28 “storie” interpretate da attori che suggeriscono al visitatore come usare gli algoritmi».

Cuore della partecipazione all’esperimento di cittadinanza digitale, i visori di ultima generazione in realtà aumentata o immersiva.

«Che faccia ha l’IA?»

E’ un’altra sezione del progetto: un display permette di selezionare domande sull’attualità (fra cui cambiamenti climatici e disparità sociali) a cui rispondono economisti e sociologi. Wilkinson motiva così la scelta di un museo cittadino: «Milano è un centro d’eccellenza per il digitale, un luogo perfetto per raccogliere opinioni sul progetto».

L’iniziativa più recente è il corso di laurea triennale in lingua inglese «Artificial Intelligence» nato dalla sinergia fra Bicocca, Statale e università di Pavia e che da quest’anno accademico forma professionisti per lo sviluppo di strumenti di automazione e di interazione uomo-macchina. Il direttore generale del Centro di ricerca della Commissione Europea Stephen Quest, presente alla Notte dei ricercatori, fa il punto sull’Intelligenza artificiale: «Gli stati membri stanno facendo ingenti investimenti in questo ambito: nella primavera scorsa la Commissione ha formulato la prima proposta legislativa per regolamentarla: un quadro di tutela e di limiti normativi per persone e imprese europee».

Fonte: Corriere

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