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Facebook spenderà 50 milioni per il suo metaverso

Il social network investirà in programmi di ricerca e sviluppo per realizzare il suo visionario progetto di spazi virtuali, ma potrebbero volerci anche 15 anni

Facebook spenderà 50 milioni per il suo metaverso

Facebook fa sul serio con il suo metaverso – il mondo digitale immaginato dall’azienda – e stanzierà 50 milioni di dollari per il suo sviluppo. Il fon

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Facebook fa sul serio con il suo metaverso – il mondo digitale immaginato dall’azienda – e stanzierà 50 milioni di dollari per il suo sviluppo. Il fondo che gestirà questi soldi si chiama Xr Programs and Research Fund e la società afferma che il denaro verrà investito nei prossimi due anni in “programmi e ricerca esterna”.

Nell’annuncio di questo stanziamento Facebook fornisce anche una sua definizione di metaverso, che si può considerare quella più ufficiale e completa, finora. Il metaverso, più volte citato da Mark Zuckerberg negli scorsi mesi, altro non sarebbe che “un insieme di spazi virtuali in cui puoi agire e che puoi esplorare con altre persone che non si trovano nel tuo stesso spazio fisico”.

Secondo il social network, grazie al metaverso in futuro saremo in grado “di uscire con gli amici, lavorare, giocare, imparare, fare acquisti, creare e altro ancora”, specificando però che “non si tratta necessariamente di trascorrere più tempo online: si tratta di rendere più significativo il tempo che trascorri online”.

Un metaverso non dipende da un singolo prodotto e per esistere ha bisogno di più di un semplice Facebook, afferma la società. Per questo potrebbero volerci dai 10 ai 15 anni per portare a compimento questa idea su cui la società sembra puntare molto. ll vicepresidente di Facebook, Nick Clegg, ha parlato del programma con The Verge, definendolo “un inizio” per la ricerca nel metaverso.

Gli altri investimenti nella realtà virtuale

Il social network più grande del mondo ha già investito molto in questi anni nella realtà virtuale e nella realtà aumentata, sviluppando hardware come i suoi visori Oculus Vr. In questo momento, il più importante programma di metaverso di Facebook è una piattaforma chiamata Horizon Workrooms, che esiste come un’app beta di Oculus e consente alle persone di fare riunioni in uno spazio di realtà aumentata. Di recente ha anche lanciato i Ray-Ban Stories, i suoi primi occhiali intelligenti dotati di due fotocamere, microfono, altoparlante e assistente vocale.

Il progetto del metaverso ha però già messo in allarme gli esperti del settore che temono sia un modo per aziende come Facebook di acquisire e trarre profitto da ancora più dati degli utenti. Facebook a questo proposito ha fatto sapere che lavorerà con politici, ricercatori e partner del settore durante lo sviluppo del metaverso per creare un’infrastruttura solida. La società assicura che coinvolgerà anche le comunità dei diritti umani e dei diritti civili fin dall’inizio “per garantire che queste tecnologie siano costruite in modo inclusivo”.

Facebook contatterà organizzazioni come Women in Immersive Tech, Africa No Filter, Electric South e Organization of American States e faciliterà la “ricerca esterna indipendente” in collaborazione con atenei come l’Università di Hong Kong e la National University of Singapore. Il social fornirà a queste università solo fondi e non dati per evitare di essere troppo coinvolto nei loro studi. Oltre all’inclusione, la società ha affermato che prevede di lavorare con i ricercatori anche sulla privacy e sulla sicurezza dei dati.

Facebook ha recentemente dovuto affrontare diverse accuse per la scarsa moderazione di alcuni contenuti sulla piattaforma e per non avere preso in considerazione ricerche che evidenziano effetti spiacevoli delle proprie app. E ha dichiarato di aver sospeso lo sviluppo di Instagram Kids, un’app che avrebbe fornito contenuti adatti ai bambini di età inferiore ai 13 anni, dopo che il social per i più grandi era stato accusato di essere dannoso per la salute mentale di molte ragazze adolescenti. Un dirigente di Facebook testimonierà il 30 settembre davanti a una commissione del Senato degli Stati Uniti sull’impatto di Instagram sulle sue giovani utenti.

Fonte: Wired.it

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