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Bicocca, a maggio parte progetto Smart-electron con i fondi Eic Pathfinder

Sviluppare una nuova tecnologia che cambierebbe radicalmente il modo in cui la materia viene studiata in microscopia elettronica. E' questo l’obiettiv

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Sviluppare una nuova tecnologia che cambierebbe radicalmente il modo in cui la materia viene studiata in microscopia elettronica. E’ questo l’obiettivo che vuole raggiungere Smart-electron (H2020-Fetopen-2018-2020, Grant Agreement n. 964591), il progetto che studia fenomeni ultraveloci in solidi e nanostrutture e che promette di incidere con possibili applicazioni in settori come i computer quantistici, le batterie, fino all’ambito biomedico.

Coordinato da Giovanni Maria Vanacore, ricercatore del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, lo Smart-electron è uno dei 58 progetti finanziati dal programma pilota Pathfinder dell’European Innovation Council (Eic) che, recita, “sostiene le fasi iniziali della ricerca e dell’innovazione scientifica e tecnologica attorno a nuove idee di ricerca ad alto rischio e ad alto impatto con lo scopo di trasformarle in nuove tecnologie”.

La visione “rivoluzionaria” alla base del progetto Smart-electron è quella di stabilire un nuovo paradigma tecnologico che consenta di manipolare a piacimento le onde di elettroni attraverso l’utilizzo di impulsi di luce. Gli scienziati spiegano che questo permetterebbe di implementare dei metodi di indagine dei materiali completamente innovativi e capaci di migliorare le prestazioni di un microscopio elettronico in termini di risoluzione dell’immagine, rapidità di acquisizione, sensitività a specifiche proprietà del campione, e riduzione degli effetti di danneggiamento.

La fase operativa del progetto prenderà il via a maggio prossimo grazie al finanziamento di Eic Pathfinder e ad un consorzio di cui fanno parte università e istituti di ricerca quali l’Università di Milano-Bicocca, in qualità di coordinatore, l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (Epfl), il Barcelona Institute of Photonic Sciences (Icfo), l’Israel Institute of Technology (Technion) e l’Istituto di Nanoscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Nano), l’impresa Holoeye Photonics AG e la società, Qed F&S Productions Ltd., responsabile della comunicazione e della divulgazione.

“La nostra ambizione – spiega Vanacore – è sviluppare una tecnologia del tutto innovativa per rivoluzionare lo studio dei materiali in microscopia elettronica. Una tale capacità fornirebbe uno strumento unico che ci aiuterebbe ad affrontare le sfide fondamentali della nostra società moderna nell’ambito dei materiali quantistici, dei dispositivi per l’accumulo di energia e nelle applicazioni di tipo drug-delivery”.

Fonte: www.adnkronos.it

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