Importanti flussi finanziari sono a disposizione delle aziende per i progetti formativi di reskilling e upskilling delle persone, necess
Importanti flussi finanziari sono a disposizione delle aziende per i progetti formativi di reskilling e upskilling delle persone, necessari per far fronte alle rapide trasformazioni del lavoro e delle professionalità che richiedono un rapido e continuo aggiornamento. Alle tradizionali risorse dei Fondi interprofessionali, che si avvalgono dello 0,30% del monte stipendi di tutto il personale delle aziende private italiane, si sono aggiunte in epoca pandemia le risorse del Fondo nuove competenze e ora si stanno aggiungendo, grazie al Pnrr, nuove risorse per la formazione della pubblica amministrazione, dei disoccupati e del mondo del lavoro.
È pronto il nostro Paese a gestire efficacemente queste risorse? Il sistema della formazione professionale, i tradizionali enti di formazione, le strutture formative della pubblica amministrazione e le academy delle aziende private sono pronte a gestire processi di reskilling e upskilling di qualità per far sì che la pubblica amministrazione e le aziende private siano in grado di acquisire le competenze necessarie per tenere il passo della rivoluzione digitale e dei rapidi e improvvisi cambiamenti che stiamo tutti vivendo?
Le connessioni sempre più potenti hanno permesso, durante la pandemia, di gestire in contemporanea la Dad di milioni di studenti e lo smart working di milioni di lavoratori. Solo pochi anni fa, non sarebbe stato possibile.
Le nuove connessioni 5G, e quelle che saranno successivamente sviluppate, amplieranno le possibilità di comunicazione, permettendo di scambiare dati a velocità impensabili. Realisticamente, nei prossimi anni, nuovi calcolatori quantistici, con capacità di calcolo fino a 200 milioni di volte superiore a quella degli attuali Pc, diventeranno accessibili quanto i tablet di oggi.
L’intelligenza artificiale (Ai) comprende sempre meglio il nostro linguaggio e l’interazione uomo/macchina, accompagnata e potenziata, acquisisce tratti sempre più realistici e naturali. Nello stesso tempo, si alimenta e impara grazie alla mole di informazioni generata dall’utilizzo di prodotti digitali, i big data. Questo apprendimento asincrono e continuo restituisce significati e connessioni invisibili alla mente umana, con una tendenza irreversibile, che ci porta a una personalizzazione sempre più profonda dell’apprendimento.
Robot, cobot e droni acquisiscono indipendenza e autonomia e sono già in grado di aiutare o sostituire l’uomo in numerose attività. La formazione tecnica e l’apprendimento di operazioni complesse si spostano in ambienti, laboratori, campus dove queste innovazioni sono presenti con simulatori evoluti e integrati.
Lo smartphone conquista una posizione sempre più centrale per l’apprendimento, grazie alle App e al trend mondiale del microlearning, mentre le classiche piattaforme e-learning (Lms) si evolvono per tenere il passo con la rivoluzione in atto e si preparano a essere uno tra gli ambienti di apprendimento digitali.
Processi così radicali non sono indolori e una vasta fascia della popolazione e del mondo del lavoro ha difficoltà a tenere il passo e vive con sofferenza queste trasformazioni. È indubbio che questo processo, se non accompagnato, rischia di creare tante nuove emarginazioni: tecnostress e tecnofobia sono presenti, così come lo sono i rischi legati alla cybersecurity. Per questo è importante che i temi della trasformazione digitale siano centrali in tutti i programmi di apprendimento e che si lavori sulle culture, sul digital mindset e sulle competenze.
Ci stiamo affacciando in un nuovo mondo, dove espressioni come “apprendere nell’infosfera” e “apprendere nel metaverso” saranno presto familiari e ad aprile a Milano ci sarà il primo evento italiano, con contributi internazionali, sul metaverso.
I grandi programmi formativi di reskilling e upskilling sostenuti dal Pnrr saranno vincenti se tutti i sistemi formativi, pubblici e privati, saranno essi stessi coinvolti in questi processi di innovazione.
Fonte: Il Sole 24 ore