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Intesa Sanpaolo investe nella cybersecurity in Israele

In un anno e mezzo, il gruppo ha investito oltre 20 milioni di euro per lo sviluppo di start-up israeliane attive nell'informatica, dal quantum computing, all'agri-foodtech e alla cybersecurity

Intesa Sanpaolo investe nella cybersecurity in Israele

Intesa Sanpaolo si rafforza nella cybersicurezza: attraverso il suo fondo Neva First, la controllata Neva ha finalizzato due investimenti in Cyberint 

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Intesa Sanpaolo si rafforza nella cybersicurezza: attraverso il suo fondo Neva First, la controllata Neva ha finalizzato due investimenti in Cyberint e Corostart-up israeliane attive nella protezione dalle minacce informatiche. Dall’inizio dell’anno i fondi investiti dal gruppo in Israele hanno superato i 20 milioni di euro e spaziano dal quantum computing, all’agri-foodtech alla cybersecurity.

Intesa in Israele, una presenza proficua per la banca e per le aziende italiane

Negli ultimi anni, Intesa Sanpaolo Innovation Center, controllante di Neva, ha focalizzato l’attenzione sull’ecosistema dell’innovazione israeliano, ricco di nuove realtà dedicate alla tecnologia. Le relazioni istaurante consentono alla banca di potenziare il servizio alla clientela, mentre alle aziende italiane di entrare in contatto con start-up all’avanguardia e accrescere così il proprio know how. Per gli ultimi investimenti, Neva ha scelto Cyberint che sviluppa soluzioni per la protezione dai rischi digitali per aziende e Coro che, attraverso una piattaforma di proprietà, sfrutta l’intelligenza artificiale per rilevare i principali attacchi informatici, come malware, ransomware, phishing e bot.

Con l’obiettivo di consolidare la sua presenza nel Paese, nell’ultimo anno e mezzo Neva ha investito 20 milioni in cinque realtà israeliane. Oltre a Cyberint e Coro, i fondi hanno supportato lo sviluppo di vFunction, società in grado di trasformare applicazioni monolitiche in microservizi su larga scala, Classiq, realtà che agevola la scrittura e l’ottimizzazione di quantum circuits grazie ad un algoritmo di proprietà e Seed-X, azienda che opera nell’agri-foodtech e che punta a migliorare la catena del valore del cibo introducendo modalità innovative di controllo qualità.

Un impulso alle realtà italiane nella tecnologia

“Neva unisce la forza, la reputazione e la stabilità del gruppo  Intesa Sanpaolo con le best practice delle società di venture capital internazionali e ambisce a essere il market maker dell’asset class del venture capital in Italia”, ha dichiarato il presidente della società, Luca Remmert. Dal 2020, Neva ha allocato un capitale di circa 110 milioni di euro nel proprio fondo che serviranno a concludere operazioni come quelle in Cyberint e Coro. “Diamo impulso all’economia italiana attraverso l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche e favoriamo il business development sia delle start-up estere sia delle imprese del nostro Paese, in particolare negli ambiti incentivati dal pnrr”, ha aggiunto Remmert.

Fonte: Milano finanza

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