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Visco: “La crisi è stata causata non dalla vigilanza disattenta ma da malagestio”

Visco: “La crisi è stata causata non dalla vigilanza disattenta ma da malagestio”

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nell'audizione alla Commissione d’inchiesta sulle banche, ha detto: “Abbiamo affrontato molte diffi

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Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nell’audizione alla Commissione d’inchiesta sulle banche, ha detto: “Abbiamo affrontato molte difficoltà, riuscendo a superarne tante nei limiti delle nostre competenze e del nostro mandato. Le perdite sopportate dai risparmiatori nei casi in cui non è stato possibile risolvere altrimenti le crisi sono state diffuse e dolorose”. “Abbiamo agito con il massimo impegno e nell’esclusivo interesse del Paese”. “A determinare l’evoluzione del sistema finanziario italiano non è stata una vigilanza disattenta ma la peggiore crisi economica nella storia del nostro paese. La mala gestio di alcune banche, comunque, c’è stata e l’abbiamo più volte sottolineato; le gravissime condizioni dell’economia hanno fatto esplodere le situazioni patologiche”.

Secondo Visco gli ispettori della Banca d’Italia “svolgono la propria attività nella veste di pubblici ufficiali e in oltre 120 anni di storia della Banca non ci risulta vi sia mai stato un ispettore che nell’esercizio della propria funzione si sia reso colpevole di omessa vigilanza, o sia stato condannato per corruzione o concussione”. Parlando della crisi delle 4 banche finite in risoluzione, delle due venete e di Mps Visco ha spiegato: “Se non vi fossero state gestioni poco prudenti e spesso caratterizzate da pratiche illegali, perfino queste sette crisi avrebbero potuto essere superate in modo ordinato”.

Il governatore ha sottolineato che “L’attenzione dell’opinione pubblica e di questa Commissione parlamentare si è comprensibilmente concentrata sulle sette crisi bancarie che hanno richiesto l’intervento finanziario dello Stato o che hanno comportato perdite per i detentori di obbligazioni subordinate (sui quali, nel caso delle famiglie, si e intervenuti e si sta intervenendo per contenere i danni). Si tratta di banche che avevano la loro operatività prevalente in territori duramente colpiti dalla recessione. Tra il 2007 e il 2013 in Veneto il Pil, il valore aggiunto dell’industria in senso stretto e quello delle costruzioni sono diminuiti del 9, dell’11 e del 34 per cento; nelle Marche del 13, del 18 e del 40 per cento; in Toscana del 7, del 18 e del 26 per cento”. “L’onesta e l’integrità del personale della Banca d’Italia non sono mai venute meno”.

Visco ha ricordato che “nel corso dei lavori della Commissione ha ricevuto molta attenzione il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli”. “Si è adombrato il sospetto che la presenza di ex dipendenti della Banca d’Italia tra il personale delle banche abbia influito negativamente sull’accuratezza del lavoro della Vigilanza. Voglio ricordare che i nostri ispettori svolgono la propria attività nella veste di pubblici ufficiali e che in oltre 120 anni di storia della Banca d’Italia non ci risulta vi sia mai stato un ispettore che nell’esercizio della propria funzione si sia reso colpevole di omessa vigilanza, o sia stato condannato per corruzione o concussione”. “Nell’opinione di alcuni la Banca d’Italia avrebbe sempre detto che “andava tutto bene” e avrebbe sottovalutato la situazione quando con la seconda recessione, innescata nel 2011 dalla crisi dei debiti sovrani, una nuova ondata di deterioramento della qualità dei crediti si è aggiunta a quella sopportata dalle banche nel triennio precedente. Non è vero”.

Il governatore ha aggiunto che la collaborazione tra Banca d’Italia e Consob “è stata leale e costante, a livello sia tecnico sia di vertice” ricordando che alcune comunicazioni con Consob “sono state giudicate “criptiche”; ne sono state evidenziate difformità rispetto agli interventi rivolti direttamente agli intermediari. Si è trattato in realtà soprattutto di differenze redazionali, funzionali a mettere in evidenza i differenti aspetti di interesse per la Consob e per i soggetti destinatari delle raccomandazioni. Tali comunicazioni sono redatte secondo prassi e modalità stabilite d’accordo con la stessa Consob”.

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