È facile pensare alle foreste terrestri come ai "polmoni verdi" del pianeta. Gli alberi producono ossigeno, il gas che tutti noi respiriamo, ma in rea
È facile pensare alle foreste terrestri come ai “polmoni verdi” del pianeta. Gli alberi producono ossigeno, il gas che tutti noi respiriamo, ma in realtà non sono gli unici organismi a fare la fotosintesi clorofilliana. Otre la metà dell’aria respirabile non proviene dalla terra, bensì dagli oceani e ciò è possibile grazie ad alcuni tra gli organismi più piccoli al mondo: le alghe e i cianobatteri. Potremmo dire che i veri polmoni della Terra non sono solamente verdi…ma anche blu!
Gran parte dell’ossigeno atmosferico proviene dai mari, non dalla terra
Sapete da cosa è composta l’aria che respiriamo? È data da un mix di gas presenti in quantità variabile e, nello specifico, dal 78% di azoto, dal 21% di ossigeno e dalla restante parte di altri i gas – tra i quali l’anidride carbonica.
Ma vi siete mai chiesti da dove deriva l’ossigeno che respiriamo? Chi lo produce e come?
Con lo zucchero si alimentano e si mantengono in vita ma l’ossigeno per loro è uno scarto, ecco perché viene rilasciato nell’ambiente.
Oggi sappiamo che più della metà dell’ossigeno del pianeta proviene dall’oceano e, più precisamente, dal suo strato più superficiale chiamato “zona fotica“. Sono i primi 200 metri circa dalla superficie, in cui la luce può penetrare raggiungendo gli organismi fotosintetici dove troviamo specie diverse nella forma e nella tassonomia. Non pensate solamente alle sconfinate foreste di alghe kelp che si stagliano come drappi lunghi decine e decine di metri, sono alghe, diatomee, cianobatteri e altre minuscole forme di vita acquatiche a farla da padrona, costituendo ciò che chiamiamo fitoplancton.
Dai cianobatteri all’odierna atmosfera
Al tempo in cui la Terra si era formata da poco (ad oggi si stima che abbia circa 4,54 miliardi di anni) l’atmosfera era ancora un ammasso di gas serra tra cui metano, anidride carbonica e vapore acqueo e il pianeta era colonizzato da alcuni organismi in grado di sopravvivere in assenza di ossigeno come batteri e archei. Questo finché la situazione non cambiò drasticamente.
Circa 3,5 miliardi di anni fa si iniziarono a sviluppare i primi cianobatteri marini in grado di sfruttare la luce del Sole per alimentarsi, grazie ad un processo che oggi chiamiamo fotosintesi clorofilliana. A seguito di queste reazioni, poco meno di 2,4 miliardi di anni fa l’ossigeno contenuto negli oceani raggiunse l’atmosfera, stravolgendo gli ecosistemi marini e terrestri e facendo estinguere moltissime delle specie viventi più antiche. Questo evento, noto come la catastrofe dell’ossigeno, fu la prima grande estinzione di massa di cui siamo a conoscenza.
Da quel momento l’ossigeno si accumulò pian piano, raggiungendo e superando la concentrazione odierna, poi calando gradualmente. Ad oggi la concentrazione di O2 è più o meno costante attorno al 21%, e si stima sia dovuto a quel surplus prodotto anticamente dai cianobatteri. Per quanto riguarda ossigeno prodotto e consumato regolarmente (sia sulla terra che nei mari), i valori sono attualmente in equilibrio, con un bilancio netto quasi a zero: tanto se ne produce quanto se ne usa. Insomma, pare che dobbiamo ringraziare i cianobatteri se oggi respiriamo! Anzi, forse un organismo specifico…
1 respiro su 5 lo dobbiamo ad un minuscolo batterio
Sul ruolo dei microorganismi fotosintetizzanti molti aspetti tecnici e storici restano ancora da comprendere, ma è solo grazie al tempo e alle ricerche che impareremo sempre più a conoscere i nostri ecosistemi complessi.
Vogliamo concludere questa breve storia con un consiglio: la prossima volta che andiamo a goderci il mare, ricordiamoci quanto l’oceano sia importante per il benessere degli esseri viventi che popolano la Terra e che… noi umani siamo qui anche grazie ai nostri amici cianobatteri.
Fonte: Geopop.it