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Una lattuga transgenica salverà la vita agli astronauti

Una lattuga transgenica salverà la vita agli astronauti

l titolo potrà sembrare ironico ma non è così lontano dalla realtà, poiché tra le soluzioni allo studio per mantenere in salute gli astronauti che

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l titolo potrà sembrare ironico ma non è così lontano dalla realtà, poiché tra le soluzioni allo studio per mantenere in salute gli astronauti che in futuro affronteranno lunghi viaggi nello spazio, c’è anche quello di una lattuga transgenica. I risultati preliminari sono stati presentati dall’American Chemical Society durante la recente riunione ACS Spring 2022.

Uno dei primi problemi da risolvere nei prossimi anni sarà il mantenimento in salute dei primi astronauti che proveranno a raggiungere Marte, e già qualche anno fa affrontammo il problema dedicando un articolo approfondito all’argomento. In realtà i problemi legati a un lungo viaggio al di fuori della protezione della nostra atmosfera terrestre sarebbero molteplici, ma forse quello della diminuzione della densità ossea potrebbe finalmente aver trovato una soluzione semplice ed efficace.

L’idea dell’American chemical Society è proporre una versione di lattuga modificata geneticamente in grado non solo di nutrire ma di comportarsi come una vera e propria terapia di prevenzione all’impoverimento osseo, uno dei problemi a lungo termine legati alla permanenza in ambienti a gravità zero o in microgravità (la sperimentano anche sulla ISS ma in modo lievemente meno marcato).

Sulla Terra il corpo umano è in grado di mantenere un equilibrio tra la composizione ossea e la capacità di riparare le perdite di minerali, cosa che non avviene nello spazio, portando a una demineralizzazione maggiore rispetto al recupero. Stime parlano di una perdita mensili di circa l’1 % della massa ossea, la condizione è nota con il nome di osteopenia.

Si tratta di un effetto noto, che sulla Stazione Spaziale Internazionale viene combattuto con l’attività fisica, poiché ritenuta la miglior soluzione naturale ad oggi per arginare il problema. Eppure i ricercatori che hanno redatto questo nuovo studio affermano che non ci sono prove sufficienti per ritenere l’attività fisica una misura sufficiente a evitare la riduzione di densità ossea, e infatti esistono rimedi più estremi come l’inoculazione di un ormone paratiroideo (PTH) che aiuta a stimolare la rigenerazione ossea, ma non si tratta della miglior soluzione a lungo termine. Come ogni terapia ha i suoi effetti negativi, inoltre richiederebbe inoculazioni giornaliere e quindi un modus operandi non ideale da applicare a milioni di km dalla Terra.

Presentata ieri durante un briefing con i media, questa lattuga potrebbe rappresentare la soluzione a lungo termine più efficace per combattere la demineralizzazione ossea. È stata scelta questa particolare insalata perché sulla Stazione Spaziale Internazionale è stata piantata più volte dagli astronauti e ha dimostrato di essere in grado di crescere anche in condizioni proibitive, inoltre la capacità di generare molti semi la rende ideale per una produzione a lungo termine, perfetta nel caso di viaggi della durata di mesi o addirittura anni.

Come funziona? Per aumentare la stabilità e la biodisponibilità del PTH nel corpo hanno operato nella lattuga una serie di modifiche genetiche, come l’introduzione di una proteina (Fc) che aumenta la biodisponibilità dell’ormone paratiroideo, oltre a un gene specifico che ne aumenta la produzione, rendendola ideale come soluzione alternativa alla somministrazione di farmaci.

I risultati preliminari sono particolarmente buoni e ci dicono che le piante sono in grado di produrre circa 10-12 milligrammi dell’ormone peptidico modificato per ogni kg di lattuga fresca. A quanto pare basterebbero circa 380 grammi al giorno di lattuga al giorno per ottenere una dose sufficiente dell’ormone e una biodisponibilità adeguata. Sicuramente una dose d’insalata massiccia! I vegani ringraziano.

Eppure si tratta di un risultato preliminare e, nonostante sia già stata prodotta, i ricercatori non l’hanno ancora assaggiata per questioni di sicurezza, infatti, serviranno altre analisi per attestarne la bontà. Inoltre, anche i livelli di PTH-Fc andranno ottimizzati, e qualcuno si augura che saranno aumentati al fine di non dover ingerire quantità d’insalata in grado di mettere alla prova il vegetariano più rigoroso.

Fonte: Hdblog.it

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