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Energia dal mare, in Sardegna le acque nascondono un tesoro

Energia dal mare, in Sardegna le acque nascondono un tesoro

Occhio alle acque sarde. Nel Mar Mediterraneo sono quelle che possiedono il potenziale più elevato per lo sfruttamento dell’energia dal mare. A spieg

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Occhio alle acque sarde. Nel Mar Mediterraneo sono quelle che possiedono il potenziale più elevato per lo sfruttamento dell’energia dal mare. A spiegarlo è oggi l’Enea in occasione della “Giornata Europea del Mare” celebrata a Cagliari. Secondo le elaborazioni dell’agenzia, l’area sarda e quella nord occidentale in particolare, vanterebbe un potenziale difficilmente eguagliabile: ben 13 kW per metro di costa. A titolo di confronto, il Canale di Sicilia offrirebbe solo metà del valore (7 kW/m) ed è il secondo tratto di mare nella classifica delle potenzialità.

“La Sardegna dispone di un enorme giacimento di energia rinnovabile, tutto ancora da sfruttare”, sottolinea il ricercatore ENEA Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio Modellistica climatica e impatti e delegato nazionale al Temporary Working Group “Ocean Energy” del SET-Plan (Strategic Energy Technology Plan), che ha curato lo studio. “Abbiamo calcolato – prosegue Sannino – che un mini parco marino da 3 MW, realizzato con gli attuali dispositivi offshore al largo di Alghero, potrebbe produrre oltre 9,3 GWh/anno”. Un quantitativo di energia elettrica in grado di soddisfare le esigenze di più di 2000 famiglie italiane.

Le tecnologie di sfruttamento dell’energia dal mare, tuttavia, sono ancora in fase pre-commerciale. “Attualmente la produzione di energia dalle onde soddisfa lo 0,02% della domanda energetica in Europa ma se, come previsto, si arrivasse a coprire il 10% del fabbisogno energetico europeo entro il 2050 con lo sfruttamento combinato anche delle maree, sarebbe possibile produrre energia per due intere nazioni come Francia e Grecia, oppure sostituire 90 centrali elettriche a carbone, ossia un terzo degli impianti europei attualmente in funzione”.

In Europa gli investimenti stanno progressivamente crescendo. Qui finisce quasi la metà delle risorse mondiali destinate allo sfruttamento di onde e maree, ma molto deve ancora essere fatto sul fronte dei costi. Soprattutto se si vuol tener fede alle principali stime di settore: produrre 1kW/h di energia dalle onde passerà da 0,2 €/kWh nel 2025 a 0,1 €/kWh nel 2035. “Per centrare questi obiettivi in un settore come quello dell’energia dal mare, che è ancora in una fase precommerciale – aggiunge il ricercatore ENEA – bisogna investire in ricerca e tecnologia, proseguendo il trend avviato da Horizon 2020, che ha stanziato 130 milioni di euro, e della Banca europea per gli investimenti, che lo scorso anno ha investito per la prima volta nel settore. Ma occorre agire anche sull’incentivazione: in Italia, ad esempio, dal 2016 si sostiene la produzione di energia elettrica da moto ondoso e maree con un contributo pubblico pari a 300 euro MW/h, il più elevato dopo quello per il solare termodinamico”.

 

 

 

 

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