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Fincantieri: ecco i piani di Folgiero

Dopo i risultati del primo trimestre comunicati ieri, oggi l’ad Folgiero ha illustrato il piano industriale di Fincantieri: la società conferma i target del piano al 2027, con utile dal 2025. Il gruppo punta allo sviluppo con le navi digitali e verdi. Tutti i dettagli

Fincantieri: ecco i piani di Folgiero

Ritorno all’utile nel 2025 per Fincantieri e leadership nella realizzazione e gestione a vita intera della nave digitale e green secondo la rotta trac

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Ritorno all’utile nel 2025 per Fincantieri e leadership nella realizzazione e gestione a vita intera della nave digitale e green secondo la rotta tracciata dal numero uno Folgiero.

Il gruppo navale di Trieste ha archiviato il primo trimestre dell’anno ricavi in crescita del 4,9%, a 1,76 miliardi, trainati principalmente dal comparto offshore e navi speciali. Proprio ieri la società, attraverso la controllata Vard, ha firmato un contratto per la progettazione e costruzione di due nuovi Commissioning Service Operation Vessel (Csov) per la britannica North Star.

Il primo trimestre del 2023 si è confermato pienamente in linea con le previsioni per l’intero 2023, con un aumento dei ricavi del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nell’area delle navi da crociera abbiamo registrato un incremento dei volumi di produzione in virtù dello sviluppo dell’importante backlog acquisito mentre nel militare prosegue come da programmi l’avanzamento dei programmi in essere nel rispetto delle tempistiche previste”, ha commentato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri.

Nel frattempo, oggi Folgiero ha illustrato il piano industriale del gruppo agli analisti finanziari in Borsa a Milano in occasione del Capital markets day. Fincantieri conferma così tutti gli obiettivi del piano: Ebitda margin di circa il 7% nel 2025 e del 9,8% nel 2027. I ricavi sono visti a 8,8 miliardi nel 2025 e a 9,8 nel 2027.

Tutti i dettagli.

I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE

Nel primo trimestre il gruppo Fincantieri ha realizzato ricavi pari a euro 1,76 miliardi, in aumento del 4,9% rispetto al primo trimestre del 2022. “Un’ottima performance è stata segnata in particolare dal settore offshore e navi speciali, con 238 milioni di euro di ricavi pari a un incremento del 31%, che beneficia del crescente contributo delle unità per il comparto eolico” ha spiegato Folgiero. “Questo risultato conferma la validità della revisione del modello di business di Vard, focalizzato ora sul mercato offshore e delle energie rinnovabili”.

L’Ebitda si attesta a 87 milioni di euro (a fronte dei 118 milioni di euro dell’anno scorso) con un Ebitda margin del 4,9% in miglioramento sul dato di fine 2022 (3%), che ha risentito in particolare del peggioramento della marginalità del business delle Infrastrutture e dagli effetti connessi all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre ad alcuni rischi e costi aggiuntivi riferibili a commesse in corso di esecuzione.

CRESCONO GLI ORDINI

Carico di lavoro complessivo è pari a 34 miliardi, circa 4,6 volte i ricavi del 2022 con ordini acquisiti per euro 0,9 miliardi (in crescita rispetto gli 0,5 miliardi dello stesso periodo del 2022). Pertanto il backlog al 31 marzo 2023 è pari a euro 22,7 miliardi (euro 23,8 miliardi al 31 dicembre 2022) con 89 navi in portafoglio e il soft backlog a circa euro 11,3 miliardi (euro 10,5 miliardi al 31 dicembre 2022)

MA SI ALLARGA ANCHE IL DEBITO

Quanto all’indebitamento, risulta di 2,9 miliardi contro i 2,5 di fine 2022. L’incremento della Posizione finanziaria netta consolidata è da ricondursi principalmente ai fabbisogni di finanziamento della costruzione di navi da crociera che ha visto la consegna di due navi nel mese di aprile, spiega la società.

TRAINATI DAL BUSINESS OFFSHORE

Folgiero ha quindi concluso che ‘la performance operativa attesa per l’anno ci consentirà di consolidare i ricavi e la marginalità che, uniti ad un portafoglio ordini molto robusto ed a un Ebitda in miglioramento rispetto ai risultati del 2022, confermano la nostra come una società solida nel business tradizionale ed al tempo stessa proiettata strategicamente sulle nuove tecnologie”.

IL PIANO INDUSTRIALE DI FINCANTIERI PRESENTATO DA FOLGIERO

Oggi invece, in occasione del Capital Markets Day, la società con sede a Trieste ha presentato al mercato il piano di indirizzo strategico e i target finanziari del piano industriale, approvato il 15 dicembre scorso. Primo fra tutti, Fincantieri prevede il ritorno all’utile a partire dal 2025 e ricavi in costante crescita fino ad arrivare a 9,8 miliardi di euro nel 2027.

Inoltre, Folgiero ha confermato i cinque pilastri strategici del gruppo: concentrazione sul core business della cantieristica cruise, difesa e offshore, mitigazione dei rischi, attenzione alla gestione dei costi e l’ottimizzazione delle dinamiche di cassa, commitment industriale alla strategia di sostenibilità, sviluppo di un’offerta di servizi life cycle management ed evoluzione delle competenze di integratore di piattaforma.

OBIETTIVO: GUIDARE LA TRANSIZIONE DIGITALE E VERDE

Nella prossima strategia del gruppo i fattori distintivi sono la “consolidata leadership trasversale nel cruise, defense e offshore, la capacità di rispondere alle dinamiche geopolitiche con competenze nella regionalizzazione derivanti dalla presenza locale con 18 cantieri in 4 continenti, l’integrazione verticale grazie a competenze nell’automazione, nell’elettromeccanica e nei sistemi di propulsione e generazione necessarie per guidare la transizione digitale e verde”.

In particolare, il gruppo prevede l’abilitazione dell’applicazione a bordo nave di nuove tecnologie di propulsione e nuovi carburanti facendo leva sulle competenze e capacità produttive “green”.

RAFFORZAMENTO DI ORIZZONTE SISTEMI NAVALI (LEONARDO-FINCANTIERI)

Dopodiché, il piano prevede anche “il rafforzamento delle competenze di Orizzonte Sistemi Navali volta a massimizzare le capacità di integrazione dei sistemi di combattimento per la clientela defence”. Orizzonte Sistemi Navali (Osn) è la joint venture tra Fincantieri e Leonardo, integratore di sistema del Programma italo-francese FREMM per la costruzione di 10 fregate per la Marina Militare italiana e, sul mercato internazionale, di importanti programmi per la costruzione di unità anfibie e cacciamine

CONFERMATI I TARGET FINANZIARI

Allo stesso tempo, con il piano il gruppo conferma tutti gli obiettivi economici già pubblicati a metà dicembre in occasione dell’approvazione del piano, compreso l’obiettivo di un utile netto dal 2025.

I target finanziari prevedono un rapporto pfn/ebitda nel 2023 di 7-7,5 volte, che scende a 6-7 volte nel 2024, 4,5-5,5 volte, 2,5-3,5 volte nel 2027. Il capex passa dai 300 mln circa del 2023, ai 250 mln circa del prossimo anno, per scendere a 230 mln nel 2025 e 200 mln circa nel 2027.

COME ANDRANNO LE SINGOLE DIVISIONI

Infine, il piano declina poi i target per le singole divisioni. Per il settore Shipbuilding si prevedono ricavi stabili nel cruise grazie al solido backlog (3,8-4,2 mld nel 2023; 3,6-4 mld nel 2024; 3,8-4,2 mld nel 2025), che evidenzia la ripresa degli ordini già nel 2022, alla luce della ripresa del turismo, con una chiara preferenza verso le crociere e l’ingresso di nuovi operatori nel settore delle navi extra lusso.

ENTRATE IN CRESCITA PER IL BUSINESS MILITARE

Previsti ricavi in crescita per il settore della difesa trainati da programmi di svecchiamento e ampliamento della flotta della Marina Militare Italiana, della US Navy, e dallo sviluppo di nuovi progetti in mercati esteri accessibili (2-2,2 mld nel 2023, 2,1-2,4 mld nel 2024 e 2,5 – 2,7 mld nel 2025). L’eibtda margin del settore shipbuilding è visto in aumento graduale fino al 7% nel 2025, grazie a un maggiore contributo del settore Militare e alle iniziative sull’eccellenza industriale e sul contenimento costi, e in linea con il margine medio raggiunto tra il 2018 e 2022 (circa 5,5% nel 2023, 6% nel 2024 e 6,5% nel 2025).

EFFIFACE IL RIPOSIZIONAMENTO DI VARD

Per il settore Offshore si prevedono ricavi in forte crescita “testimoniando l’efficace strategia di riposizionamento di Vard nella costruzione di navi specializzate per il settore eolico offshore, superando euro 1,2 mld di ricavi nel 2025” (0,9-1 mld nel 2023). Ebitda margin visto in aumento graduale dal 5% del 2023 fino al 6,5% nel 2025 avvicinandosi ai margini del settore Shipbuilding.

Infine, nel settore Sistemi, Componenti e Servizi si prevedono ricavi da 1,1-1,2 mld del 2023 a 1,4-1,5 mld del 2025 e un ebitda margin dal 5% del 2023 al 7% del 2025. Per il segmento Infrastrutture ricavi sostanzialmente stabili intorno a 0,6 mld con un margine ebitda in graduale crescita al 3,5% nel 2025 e per il segmento Meccatronica ed Elettronica ricavi in forte aumento fino a 0,8 mld nel 2025, in larga misura a supporto del business dello Shipbuilding, e con un ebitda margin in graduale aumento al 9%.

Fonte: Startmag.it

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