Fincantieri starebbe finalizzando un'offerta non vincolante da meno di 500 milioni di euro (non è stato specificato se enterprise value o equity) per
Fincantieri starebbe finalizzando un’offerta non vincolante da meno di 500 milioni di euro (non è stato specificato se enterprise value o equity) per Oto Melara e Wass, società del gruppo Leonardo. Un’offerta inferiore a quella della società franco-tedesca, Knds, a causa degli investimenti necessari più alti di quanto precedentemente preventivato.
Mentre l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, ha chiarito che la scelta dell’acquirente sarebbe stata fatta valutando la sostenibilità del business e le garanzie occupazionali nel lungo termine, escludendo, dunque, che la scelta potesse essere basata solo su criteri geografici. Tra le opzioni ci sarebbe anche la cessione a un consorzio in grado di accogliere Knds e Fincantieri in modo da poter aspirare alla maxicommessa del cannone europeo. Non sembrerebbe interessata, invece, Iveco Defence.
Allo stato attuale Equita Sim (rating buy e target price a 8,8 euro su Leonardo, hold e target price a 0,78 euro su Fincantieri) ritiene che la cessione di Oto Melara e Wass sia probabile anche se l’inevitabile intervento del governo italiano potrebbe allungare i tempi e rendere più difficile la massimizzazione dell’incasso per Leonardo, il cui titolo al momento in borsa sale meno dell’indice Ftse Mib (+0,70%): +0,17% a quota 6,008 euro.
settembre era stato annunciato un accordo tra la Grecia e la Francia per la vendita di tre fregate da Naval Group, non è chiaro dunque se il potenziale contratto con gli Stati Uniti (l’approvazione da parte del Dipartimento di Stato è un requisito per le letters of agreement che sanciscono definitivamente l’accordo) possa sostituire quello con i francesi (similarmente a quanto avvenuto in Australia) o se si affiancherebbe a esso.
Il pacchetto proposto dagli Usa e da Lockheed Martin comprenderebbe la vendita di quattro LCS basate sulla variante Freedom, costruita negli Usa da Marinette Marine ( Fincantieri), tuttavia l’accordo potrebbe includere la costruzione di tali navi in cantieri greci per favorire l’industria e l’occupazione locale, escludendo dunque una partecipazione di Fincantieri.
Banca Akros ha stimato che un contratto per quattro navi basate su questa variante potrebbe valere circa 1,6 miliardi di euro. “È interessante notare che solo pochi mesi fa la Grecia ha scelto il gruppo navale francese, Naval Group, per la fornitura di tre fregate. Un rappresentante del governo greco durante il fine settimana ha assicurato che il contratto con Naval Group non è a rischio. Riteniamo la notizia potenzialmente positiva e non scontata per il titolo Fincantieri su cui abbiamo un rating neutral e un target price a 0,80 euro”, ha concluso Banca Akros.
Fonte: Milano Finanza