HomePolitica Italiana

Pnrr: al via 159 progetti per 2,8 miliardi da città a periferia. Ecco dove

Tempi più stretti per il completamento dei progetti: il termine è passato dall'iniziale 2033 al 2026, in linea con tutte le scadenze del Piano di Ripresa

Pnrr: al via 159 progetti per 2,8 miliardi da città a periferia. Ecco dove

Pezzi di periferie da riqualificare, edifici pubblici da riconvertire, case popolari da ristrutturare, rigenerazione sociale e fisica di

Mediterraneo, a Sorrento una mostra sul nostro “mare tra le terre”
The National Gallery lauched the first collection of NFT
Incalzano le polemiche e, finalmente la consapevolezza dello scempio operato!

Pezzi di periferie da riqualificare, edifici pubblici da riconvertire, case popolari da ristrutturare, rigenerazione sociale e fisica di aree degradate, messa in sicurezza di quartieri, previsione di nuovi servizi urbani, di viabilità e accessibilità innovative, spazi pubblici da rilanciare, bonifiche, in alcuni casi anche interventi di riqualificazione di centri storici di città piccole e medie. Da Cuneo a Trapani, passando per le grandi metropoli premiate con numerosi progetti, Torino prima di tutte, ma anche Milano e Roma. E tanto Sud. Sempre in un’ottica di «sostenibilità e densificazione, senza nuovo consumo del suolo» secondo i modelli Ue della smart city.

I PROGETTI
BRESCIA MESSINA VERCELLI CORIGLIANO ROSSANO PESARO LIVORNO
La Torre Tintoretto
di Redo sgr a San Polo
Il risanamento
del Fondo Fucile
Il lungofiume Sesia
firmato Andreas Kipar
Energie per l’Abitare
da Alfonso Femia
Il recupero della
fascia collinare
Parte la riqualificazione
della Dogana dell’Acqua
Uno dei progetti simbolo del bando Pinqua è la Torre Tintoretto di San Polo a Brescia, che nell’estate 2020 ha visto Redo sgr aggiudicarsi il bando dell’Aler. Sostituzione edilizia, periferie, abitare sociale. Si parla di 320 appartamenti: 120 alloggi previsti in vendita e 200 in locazione, ma grazie al Pinqua verrà annullata la quota in vendita e sarà tutta locazione pura. Il progetto prevede anche 2.000 mq di servizi e retail. L’operazione prevede la demolizione della torre e della piastra esistente, già in corso e l’apertura degli spazi al quartiere. Focus su ambiente, architettura, tecnologia e community, capitalizzando l’esperienza nel settore del Fondo Immobiliare di Lombardia, nato da un’idea di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con Fondazione Housing Sociale, e che vede come investitore principale il FIA gestito da Cdp sgr. La città metropolitana di Messina ha chiesto un finanziamento per il risanamento del cosiddetto Fondo Fucile, con ricadute sull’edilizia residenziale urbana e la rigenerazione (incluse infrastrutture come fognature, ma anche scuole e asili). A questo vanno aggiunti tre progetti proposti dal Comune di Messina per altri 45 milioni di euro. Residenze pubbliche, anche di nuova costruzione, puntando all’inclusione sociale e a condizioni di base di qualità urbana per 7 ambiti critici della città distribuiti da Nord a Sud. Andreas Kipar con il suo studio Land ha firmato il progetto per il lungofiume Sesia di Vercelli, con la creazione di spazi attrezzati per la fruizione, il gioco, lo sport e il tempo libero. Nel progetto anche il centro storico e il centro urbano, incentivando la pedonalizzazione e rifunzionalizzando l’edificato storico-industriale, anche riconvertendo la ferrovia dismessa. Connessioni paesaggistiche con il territorio agricolo. È un progetto di rigenerazione urbana di porzioni di territorio degradate attraverso misure tra loro coerenti e funzionalmente connesse.

 

Decolla l’Italia della rigenerazione urbana, piccola e grande, decolla il piano per la qualità dell’abitare che finanzia investimenti con priorità alle periferie e ai quartieri di case popolari: il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha portato alla conferenza Stato-Regioni-Città del 7 ottobre il pacchetto dei 159 progetti prescelti in tutta Italia che si divideranno 2,8 miliardi di fondi del Pnrr e altri 21 milioni di residui di fondi nazionali. Il via libera al decreto di ripartizione dei fondi è arrivato senza problemi, forte di un lavoro di coordinamento che dura da tempo.

Il Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), inventato dall’ex ministra Paola De Micheli, è diventato con Giovannini il primo piano complesso del Recovery Plan che può effettivamente partire con l’assegnazione delle risorse, avendo già una dettagliata ripartizione sul territorio, Regione per Regione, comune per comune.

Collaborazione virtuosa tra ministero e Autonomie

Un modello virtuoso di collaborazione fra ministero, Regioni e Comuni che ha sfruttato al meglio proprio il fatto che il piano e il meccanismo di selezione dei progetti era partito prima dell’approvazione del Pnrr ed è salito sull’autobus dei fondi europei proprio in virtù delle procedure adottate a monte. Il Pnrr gli ha dato tempi più stringenti e anche un obiettivo quantificabile in 10mila alloggi (fra nuovi e riqualificati) e 800mila metri quadrati di spazi pubblici riconvertiti o riqualificati.

C’è stata una vera gara fra le 290 proposte presentate da tutta Italia nel 2020 per un valore di 4.595 milioni e valutate da una «alta commissione» che ne ha ammesse 271 per una richiesta di finanziamento di 4.266 milioni, fra cui otto progetti piloti «ad alto rendimento» per 655 milioni riservati ai comuni maggiori e a forme di sperimentazione più complessa. Un caso di scuola di programmazione territoriale che tiene conto di una serie di vincoli e parametri finanziari (la quota vincolata per il Sud, per esempio, o l’inserimento di almeno una proposta per ogni regione), ma che premia anche il merito, favorendo progettazioni di qualità. Non a caso si sono cimentati studi professionali di fama nazionale e internazionale, come Carlo Ratti, Andreas Kipar, Ipostudio, Alfonso Femia.

La graduatoria e l’elenco finale dei progetti ammessi dovrà superare ora un’ultima prova, proprio per effetto dell’inserimento in corsa di questo piano nel Pnrr. Inizialmente la data di completamento dei progetti seguiva la tempistica dei fondi nazionali previsti già dal 2020 (853,81 milioni) e finiva il 31 dicembre 2033. Ora il termine previsto per il completamento dei progetti è il 2026, allineato al termine del Pnrr. Quindi tutti i progetti dovranno essere completati a quella data.

I progetti che prevedevano un termine già in linea entrano automaticamente nel finanziamento, gli altri dovranno elaborare un nuovo cronoprogramma che rispetti il termine del 2026. I nuovi termini sono «obbligatori e vincolanti», pena l’esclusione, come prevede il decreto. La nuova tempistica va accettata, inoltre entro 15 giorni. Un’accelerazione che rientra a pieno nello spirito del Recovery e della spinta alla crescita.

Un altro aggiornamento riguarda le modalità di progettazione degli interventi, che dovranno seguire le linee guida per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica approvate lo scorso luglio dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. In quelle linee guida, su indicazione del ministro Giovannini, si dà attenzione a tutti gli elementi di sostenibilità delle opere, compresa la sostenibilità ambientale.

Fonte: Il Sole24 ore

Commenti