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Conto deposito, con Banca Sella investi anche nei prodotti di altre banche (senza cambiare conto)

Conto deposito, con Banca Sella investi anche nei prodotti di altre banche (senza cambiare conto)

Investire in un conto di deposito che non è della mia banca, scegliendolo in un menu proposto dalla mia banca. Da oggi i primi passi e una delle prime

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Investire in un conto di deposito che non è della mia banca, scegliendolo in un menu proposto dalla mia banca. Da oggi i primi passi e una delle prime proposte viene da Banca Sella. Il conto corrente diventa un «ponte», un punto di accesso verso i prodotti di altre banche o società fintech, che offrono soluzioni ad alto contenuto tecnologico, in ambito finanziario. È una delle possibilità offerte dall’open banking, un sistema “aperto” (e sicuro) di collaborazione tra istituti di credito e operatori non bancari, che, attraverso la condivisione di dati, mette a disposizione servizi innovativi a favore di risparmiatori e imprese. Con potenzialità ancora tutte da esplorare.

Come funziona l’open banking

Banca Sella, che oggi annuncia una nuova partnership con la fintech tedesca Raisin, una piattaforma paneuropea di prodotti al risparmio, con sede a Berlino. Per la prima volta, una banca italiana dà ai suoi clienti la possibilità di sottoscrivere i depositi al risparmio di altre banche, italiane ed europee, attraverso il suo sito di home banking: tramite una procedura guidata, infatti, i clienti di Banca Sella potranno sottoscrivere in autonomia uno o più conti di deposito di altri istituti di credito, trasferendo il denaro dal proprio conto al deposito scelto e mantenendolo monitorato fino alla scadenza del vincolo. Con la possibilità di avere, in ogni momento, la fotografia in tempo reale di tutte le somme messe a frutto sui vari conti.

La fase sperimentale

Da lunedì parte la fase pilota, che riguarda un selezionato gruppo di correntisti, con attitudine all’uso dei servizi digitali. Inizialmente potranno scegliere tra cinque soluzioni di deposito proposte da Banca Sistema – istituto italiano specializzato nell’acquisto di crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica amministrazione, fondata nel 2011 – con possibilità di vincolare le somme per un periodo che va da 12 a 60 mesi anni, e rendimenti crescenti, dallo 0,8% all’1,8% lordo. Non un pessimo affare, se si pensa che i Btp a cinque anni hanno ormai azzerato il ritorno a scadenza e a un anno i titoli del Tesoro pagano -0,5%. Ma con una differenza non banale: mentre i titoli di stato si possono acquistare e vendere in qualsiasi momento sul mercato, nel caso dell’offerta di Banca Sistema, accessibile da oggi anche ai correntisti di Banca Sella tramite Raisin, ogni deposito rimane vincolato fino alla scadenza prevista e non si può, in alcun caso, effettuare il disinvestimento.

I prossimi passi

«Tra gennaio e febbraio, la piattaforma darà accesso ai depositi di una seconda banca italiana, altre due arriveranno entro il primo semestre del 2021 e saranno proposte da istituti esteri, probabilmente francesi o spagnoli», racconta al Corriere Luca Ferrarese, head of retail & affluent presso Banca Sella. L’investimenti minimo va dai 5.000 euro ai 100mila euro, per ogni banca. Il tetto massimo coincide, non a caso – precisa Ferrarese – con la somma garantita da Fondo interbancario di tutela dei depositi in Italia (vale per depositante e per singola banca) e dagli omologhi sistemi di garanzia dei depositi istituiti in ciascuno stato membro dell’Unione, per rimborsare i depositanti – fino al limite dei 100mila euro – in caso di dissesto della banca.

La selezione

«Prima di decidere se collocare un prodotto attraverso la nostra piattaforma, per il tramite di Raisin, in ogni caso, effettuiamo un’analisi molto approfondita per accertarci che il partner estero sia affidabile», precisa Ferrarese. Un processo indispensabile, a maggior ragione se si pensa che le banche interessate a salire a bordo della fintech tedesca, per raccogliere i capitali dei risparmiatori europei, sono in genere banche di piccole e medie dimensioni. Le quali, in ogni caso, devono ottenere il via libera (da parte della propria banca centrale nazionale ) per essere abilitate ad operare in Italia, prima del nulla osta formale di Banca d’Italia. Raisin mette in collegamento i correntisti di Germania, Austria, Francia, Spagna, Olanda, Regno Unito, Irlanda e, da oggi, anche Italia, con le banche di 25 Paesi, offrendo una remunerazione delle giacenze competitiva, in riferimento ai tassi di mercato vigenti nei singoli Paesi, mediante un processo interamente digitale.

Noi e gli altri

Guardando al panorama europeo, ad oggi i rendimenti dei conti deposito italiani sono particolarmente appetibili per i correntisti di Paesi come Germania, Austria e Olanda, dove le banche locali tipicamente offrono condizioni penalizzanti sulle giacenze di conto corrente – in molti casi applicano tassi negativi – a fronte di rendimenti sotto zero sui rispettivi titoli di Stato, fino a scadenze ventennali e oltre. Al contrario, visto dai correntisti italiani, l’accesso ai depositi di altre banche europee sarà probabilmente meno allettante in termini di remunerazione. Diverso sarebbe il caso dei mutui: l’accesso ai tassi d’interesse praticati da banche tedesche o olandesi per finanziare l’acquisto della casa sarebbe, infatti, allettante, in ragione di condizioni più vantaggiose rispetto a quelle – oggi, per la verità, già competitive – applicate dagli istituti di credito nostrani. «Ma è prematuro parlare di open banking nel settore dei finanziamenti», osserva Ferrarese. «Le normative fiscali e legali, comprese quelle relative al recupero crediti, sono ben lontane da essere pienamente armonizzate in Europa».

Fonte : www.corriere.it

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