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De “Sic transit gloria mundi”

De “Sic transit gloria mundi”

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Trattasi di una locuzione ereditata dal mondo latino e dalla Chiesa delle Origini.
È la mera considerazione della “temporalità “ delle vicende umane e dei suoi protagonisti. Da bambino fu insegnato allo scrivente un altro adagio ovvero che “tutti siamo necessari ma nessuno è indispensabile “. Volendo unire le due citazioni nella sintesi si può scrivere che il “tempo non è dell’ uomo “ e che poi ogni cosa, bella o brutta, lavorativa o sentimentale in un modo o nell’altro ha un termine. Si potrebbe concludere che poi in fondo nulla servirebbe? Non proprio. Restano le “Opere”. Si può scrivere che restano i fatti, gli esempi, i comportamenti non certamente restano le “chiacchiere e distintivo ” tipiche di un modo di essere certamente non condivisibile. Accingendo alla Cultura Classica l’ eroico Achille era consapevole che a Troia sarebbe morto ma poi il suo nome sarebbe rimasto. Si conclude. Assistiamo a “struggenti addii” da parte di chi in ogni caso è stato protagonista con “merito” di un momento storico e politico in questo Paese. Vedremo chi verrà proposto ma l incipit dell’ articolo resta immutato. Auguri a chi va ed a chi viene tanto l’Italia sempre questa rimane. #società

A cura della Dott. Savino di Scanno

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