Manifattura additiva e robotica sono due delle principali tecnologie abilitanti l’industria e, combinate con Iot e digital twin, permettono di aumenta
Manifattura additiva e robotica sono due delle principali tecnologie abilitanti l’industria e, combinate con Iot e digital twin, permettono di aumentare di molto l’efficienza nella produzione. Vanno però adottate con un approccio olistico, che guardi all’insieme della strategia tecnologica, e non a ogni singolo pezzo. E avendo ben chiaro quale potrebbe essere il punto di arrivo. E lavorando contemporaneamente sulla crescita delle competenze di tutte le risorse umane presenti in azienda, dall’amministratore delegato al giovane assunto solo da pochi giorni. Perché le tecnologie abilitanti “abilitano” non solo l’efficienza, ma soprattutto nuovi modelli di business. E per saper individuare, scegliere e attuare questi modelli sono indispensabili le competenze giuste.
Nel caso della stampa 3D è necessario rivedere l’approccio mentale e portare in azienda competenze avanzate sia sui materiali sia sui processi produttivi, che sono radicalmente diversi, ma offrono numerosi vantaggi, primo su tutti il poter produrre velocemente e a basso costo parti finite, già assemblate, senza passare per gli stampi. Per la robotica è fondamentale capire come inserire robot e cobot nella linea produttiva senza doverla stravolgere né bloccare a lungo le attività. Una risposta in questo caso arriva dal virtual commissioning: software come Emulate3D di Rockwell Automation, che permette di realizzare Dynamic Digital Twin utili a simulare e testare le macchine e le linee produttive prima di averle realizzate o aggiornate, così da minimizzare il rischio negli investimenti per l’automazione.
Questa linea pilota viene usata dal Cim4.0 per aiutare le aziende, sia Pmi sia realtà più strutturate, a colmare il loro gap di conoscenze sui processi di manifattura additiva, supportandole nello sviluppo di nuovi prodotti, nell’ottimizzazione dei processi e nella qualificazione delle parti prodotte, nel caso queste componenti debbano essere certificate per specifiche normative. Attualmente, sono presenti tre macchine di Prima Additive: Prima Additive Print Sharp 150, stampante 3D di dimensioni contenuti progettata per la lavorazione di metalli; Prima Additive Print Genius 250, macchina a letto di polvere ideale per la stampa di prototipi o parti finali complesse e Prima Additive Laserdyne 811, una stampante a deposizione diretta per riparazione di parti metalliche, rivestimenti o aggiunte di materiale su pezzi esistenti. A queste è affiancata una Eos M-400-4, anche questa a letto di polvere e pensata per elevate capacità produttive.
Fonte: Industriaitaliana.it