AGI - Cifre da capogiro quelle dell’ecommerce per il 2020 e su cui il 2021 sta già rilanciando. Complice la pandemia, i canali digitali di brand e sto
AGI – Cifre da capogiro quelle dell’ecommerce per il 2020 e su cui il 2021 sta già rilanciando. Complice la pandemia, i canali digitali di brand e store hanno toccato picchi mai raggiunti prima: gli acquisti online in Italia valgono 30,6 miliardi di euro con oltre 29 milioni di consumatori. E se il boom delle vendite online ha avuto effetti immediati sulle abitudini di acquisto delle persone, non sono mancati anche quelli sul mondo del lavoro.
Consumatori a parte, come ha influito il boom dell’ecommerce sull’altra parte della filiera, quella dei lavoratori?
Portare nuove aziende e nuovi consumatori sui canali online ha accelerato quel processo di innovazione nel mondo delle professioni connesse al digitale che era già in atto. Non solo perché molte delle figure che già lavoravano in questo ambito hanno dovuto implementare le proprie capacità in pochissimo tempo per stare al passo con i tempi, ma anche perché questa evoluzione così rapida del commercio online promette molto bene in termini occupazionali anche per il futuro: l’emergenza covid ha accelerato le tendenze esistenti nel lavoro a distanza, mettendo al centro il settore dell’e-commerce e dell’automazione. Le assunzioni per i ruoli connessi all’e-commerce nel 2020 sono aumentate del 51% rispetto all’anno precedente e si stima che il 25% di lavoratori in più rispetto a quanto previsto in precedenza potrebbe dover cambiare occupazione a breve.
Dal vostro osservatorio privilegiato come leggete questo fenomeno? Come si sta muovendo il mercato del lavoro per rispondere a queste trasformazioni?
Nel campo dell’ecommerce, sono diversi i nuovi ruoli che le aziende richiedono. Il primo che abbiamo visto evolversi proprio durante il periodo pandemico è stato quello dell’ecommerce manager. Prima della pandemia, l’ecommerce manager era un professionista con skill gestionali. I crolli improvvisi di siti di ecommerce che prima della pandemia non erano così sollecitati, pensiamo ai supermercati, oppure la difficoltà di approvvigionamento di alcuni prodotti, sono solo alcune delle problematiche che i nuovi professionisti dell’ecommerce si sono trovati a gestire e che hanno cambiato per sempre le loro skill e il loro lavoro. Nasce così la figura la figura dell’ecommerce success manager, un esperto capace di far fronte alle nuove e improvvise esigenze che il mercato impone. Molti gli aspetti che questo nuovo e-commerce manager deve gestire e amministrare in epoca di crisi coronavirus: strategie per il successo e la crescita delle vendite online, performance dei server, scalabilità del sito e dei diversi canali di vendita online, personalizzazione dell’esperienza degli utenti lungo tutto il customer journey, logistica, customer care e disponibilità di prodotto.
Un’altra delle tendenze a cui stiamo assistendo è il cambiamento del rapporto tra negozio fisico e negozio digitale. Anche questo ha portato allo sviluppo di nuovi ruoli?
Ci sono nuove professioni che si inseriscono proprio in queste dinamiche. Sto pensando alla figura del virtual assistant: la pandemia ha portato 2 milioni di nuovi consumatori a fare acquisti online per la prima volta e è stato subito evidente il bisogno di uno specialista ibrido che da una parte svolgesse un ruolo legato al customer care, con competenze sempre più legate alle tecnologie utilizzate nell’acquisto piuttosto che al prodotto stesso, e dall’altra al vero e proprio store manager. Problemi con l’acquisto legati ad esempio all’inesperienza rispetto alla tipologia di modalità d’acquisto, ma anche consulenza di immagine e cura del cliente: questi gli ambiti che riguardano i compiti della nuova figura professionale.
Oggi un utente su due compie acquisti dai marketplace e il 49% dei consumatori online cerca un prodotto direttamente su Amazon. Questa nuova centralità come sta influendo dal punto di vista delle esigenze delle aziende?
Le aziende oggi cercano una figura professionale in grado di ottimizzare la vendita dei prodotti dei vari brand sui diversi marketplace e comparatori di prezzo, da Amazon a Tmall, passando per quelli dedicati alla moda come Farfetch e Zalando. Sono molte le skill richieste allo specialista dei marketplace: scelta dei marketplace e dei prodotti, abilità nella creazione di contenuti seo-friendly, valutazione dinamica del pricing, gestione degli ordini e logistica.
Fonte: www.agi.it