HomeInternational Banking News

Yi Gang è il nuovo governatore della banca centrale cinese

Yi Gang è il nuovo governatore della banca centrale cinese

Stamane Yi Gang, considerato un riformista, è stato designato governatore della banca centrale cinese, un segnale di continuità con la gestione preced

Usa e Cina si sfidano nelle isole Salomone
The Development of Artificial Intelligence in the People’s Republic of China (Advantages and terms of development)
The Development of Artificial Intelligence in the People’s Republic of China

Stamane Yi Gang, considerato un riformista, è stato designato governatore della banca centrale cinese, un segnale di continuità con la gestione precedente.

La nomina di Yi come governatore della PBOC è stata annunciata dal premier Li Keqiang all’Assemblea nazionale popolare, il parlamento cinese, prima di essere sottoposta al voto dei parlamentari.

Economista di formazione, anglofono perfetto ed ex professore negli Stati uniti, Yi conosce perfettamente i meccanismi della Banca centrale dove lavora da oltre due decenni. Prenderà il posto di Zhou Xiaochuan, 70 anni, prossimo alla pensione dopo aver guidato l’istituzione dal 2002.

La scelta di Xi Jinping viene letta come l’affidamento in mani sicure del controllo monetario mentre la Cina deve affrontare la prospettiva di una guerra commerciale con gli Stati Uniti in un momento in cui l’esplosione del debito pubblico rende il Paese vulnerabile a potenziali crisi.

Nel corso di un viaggio in Usa ad inizio mese, Yi aveva sottolineato che “la cosa più importante è applicare una politica monetaria stabile e allo stesso tempo portare avanti le riforme finanziarie e l’apertura di mercato, mantenendo la stabilità finanziaria”.

Da sempre fautore di maggiori aperture agli investitori stranieri e di una internazionalizzazione della valuta nazionale, Yi in una conferenza stampa al Parlamento ha detto che la banca centrale lavorerà su riforme per garantire “un eguale trattamento per gli investitori nazionali ed esteri”, citando, in particolare, la liberalizzazione del settore finanziario che dovrà essere raggiunta “consentendo maggiore accesso o eliminando le restrizioni alla proprietà straniera”.

Le restrizioni di mercato sono da sempre il principale nodo da sciogliere per le imprese americane ed europee che operano in Cina e che trovano diversi ostacoli tra i quali l’obbligo di condividere il loro know-how con partner locali.

Commenti