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La prima città galleggiante al mondo

La prima città galleggiante al mondo

Con l’obiettivo di contrastare gli effetti dell’innalzamento del mare è nato Oceanix Busan, un prototipo della prima città galleggiante e sostenibile

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Con l’obiettivo di contrastare gli effetti dell’innalzamento del mare è nato Oceanix Busan, un prototipo della prima città galleggiante e sostenibile al mondo che, come si può facilmente intuire, diverrà realtà a Busan, in Corea del Sud. Il progetto è infatti stato  recentemente presentato ufficialmente dalla stessa città portuale sudcoreana, dalla società Oceanix e dall’UN-Habitat, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di favorire un’urbanizzazione socialmente ed ambientalmente sostenibile. La futuristica città, architettata principalmente dall’azienda Samoo Architects & Engineers (di proprietà della Samsung) e dallo studio internazionale di architettura d’avanguardia BIG-Bjarke Ingels Group, sarà costituita da 3 piattaforme galleggianti interconnesse tra loro – oltre che collegate alla terraferma – per un totale di 15,5 acri di superficie. Sarà così in grado di ospitare una comunità composta da 12.000 persone, tuttavia, la città si trasformerà organicamente con il passare del tempo e potrà espandersi al punto tale da poter contenere più di 100.000 individui.

Nello specifico, ogni quartiere è progettato per un determinato scopo, come ad esempio fornire spazi abitativi o centri di ricerca. Inoltre, la città sarà dotata di sei sistemi integrati che consentiranno di avere zero rifiuti seguendo i principi dell’economia circolare, cibo autoprodotto, mobilità innovativa, rigenerazione degli habitat costieri ed energia “net zero” (ossia a 0 emissioni). Questi sistemi interconnessi, infatti, genereranno il 100% dell’energia operativa richiesta in loco grazie ai pannelli fotovoltaici galleggianti, oltre che a quelli posti sui tetti. Ogni quartiere ridurrà e riciclerà le risorse e sarà caratterizzato da un’agricoltura urbana innovativa, ed inoltre tratterà e ripristinerà la propria acqua in quanto dotato di sistemi idrici a circuito chiuso. Un progetto che, dunque, pare essere realmente sostenibile.

Oggi è una pietra miliare fondamentale per tutte le città costiere e le nazioni insulari in prima linea nell’ambito del cambiamento climatico», ha affermato Philipp Hofmann, amministratore delegato di Oceanix, in occasione della presentazione sopracitata. La speranza, infatti, è che tramite infrastrutture galleggianti del genere le città costiere possano espandersi in modo sostenibile ed efficace, mettendole come detto al riparo dalla minaccia dell’innalzamento del livello del mare. Una scommessa su cui a quanto pare è necessario puntare, dato che come ricordato dalla stessa UN-Habitat attualmente due persone su cinque nel mondo vivono entro 100 chilometri dalla costa e il 90 per cento delle mega città a livello globale sono vulnerabili all’innalzamento del livello del mare. “Le inondazioni stanno distruggendo infrastrutture per miliardi di dollari e costringendo milioni di rifugiati climatici a lasciare le loro case”, ricorda in tal senso l’UN-Habitat, sottolineando che “senza un posto dove espandersi, la rapida crescita della popolazione urbana sta spingendo le persone più vicino all’acqua, portando i costi degli alloggi a livelli proibitivi e spingendo via le famiglie più povere”.

Fonte: Indipendente.online

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