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Vivendi: respinge l’ offerta di KKR. ” Non valorizza Tim” . I politici invocano il golden power

L'offerta del fondo americano per Tim, pari a 0,505 euro per ogni azione ordinaria e di risparmio, è "insufficiente" per il gruppo francese che ha il 23,9% del colosso tlc italiano. Il governo può esercitare il golden power e scegliere la via della nazionalizzazione, almeno delle reti. Salvini: si rischia uno spezzatino, quanto al cambio dei vertici è un tema "non più rinviabile". Urge un confronto in Parlamento. Rally del titolo Tim in borsa (è passato di mano quasi l'8% del capitale) che resta, però, sotto il prezzo offerto

Vivendi: respinge l’ offerta di KKR. ” Non valorizza Tim” . I politici invocano il golden power

L'offerta del fondo KKR per Tim, pari a 0,505 euro per ogni azione ordinaria e di risparmio, è "insufficiente" per Vivendi, il gruppo francese che ha

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L’offerta del fondo KKR per Tim, pari a 0,505 euro per ogni azione ordinaria e di risparmio, è “insufficiente” per Vivendi, il gruppo francese che ha il 23,9% del colosso tlc italiano guidato da Luigi Gubitosi. “Non valorizzerebbe adeguatamente la società”, hanno fatto sapere fonti vicine alla società francese all’indomani del cda di Tim in cui il management ha illustrato l’offerta amichevole non vincolante arrivata dal fondo americano sul 100% della società. Detto questo la visibilità su una potenziale controfferta da parte di Vivendi, magari con CVC, è ancora bassa allo stato attuale.

Da parte sua il governo italiano ha preso atto dell’interesse per Tim, sottolineando che “l’interesse di questi investitori a fare investimenti in importanti aziende italiane è una notizia positiva per il Paese”. Se questo dovesse concretizzarsi, ha aggiunto il Ministero dell’Economia e delle Finanza, “sarà in primo luogo il mercato a valutare la solidità del progetto”.

Tuttavia, dal mondo politico e non solo si è levato un coro di critiche, anche perché in molti temono uno spezzatino del gruppo, tanto che alcuni hanno invocato il ricorso al golden power. D’altra parte, “le reti tlc sono un asset strategico del Paese e un punto chiave del Pnrr. Per questo il futuro di Tim va seguito dal governo con la massima attenzione, rapportandosi con il Parlamento e mettendo al centro l’occupazione e la sicurezza nazionale”, ha scritto su Twitter Antonio Misiani, responsabile Economia e finanze nella segreteria nazionale del Pd.

Quindi, nel pieno rispetto delle regole di mercato, non si può trascurare il fatto che all’interno di Tim c’è la rete di telecomunicazione strategica per il Paese. L’augurio del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, è che ogni scelta venga valutata con grande attenzione. “Del resto l’instabilità di Tim, con passaggi di proprietà molteplici nel corso degli anni, ha indebolito l’Italia in un settore strategico. E, lo ribadisco, la rilevanza della rete impone al governo una grande attenzione a questa vicenda. Il mercato è il mercato e va rispettato, ma strutture fondamentali per il futuro del Paese, soprattutto in una fase di transizione tecnologica accelerata dalla drammatica vicenda della pandemia, impongono una massima cautela. Su questo tema ci si dovrà confrontare non solo nell’ambito del governo, ma anche nell’ambito parlamentare”, ha spiegato Gasparri.

Un confronto parlamentare lo ha chiesto anche il capogruppo di LeU a Montecitorio, Federico Fornaro: “la rivoluzione digitale è una delle grandi sfide del nostro tempo. L’Italia è in ritardo nell’infrastrutturazione e presenta notevoli disuguaglianze sui territori. É fondamentale che il governo affronti di petto la questione del dossier Tim e della rete unica e che sia discusso in Parlamento. É in gioco un asset decisivo per l’interesse nazionale, per la transizione digitale, per la nostra sicurezza, e per 40.000 lavoratrici e lavoratori”.

Gli ha fatto eco il senatore, Massimo Ferro, responsabile economico di Forza Italia: “il disastro delle privatizzazioni all’italiana è sul punto di concludersi con la nostra prima società di telecomunicazione ceduta a un fondo Usa”. Ma il governo “può evitarlo esercitando il golden power e scegliendo la via della nazionalizzazione, almeno delle reti. Si tutelerebbe l’interesse nazionale”, ha dichiarato Ferro, “certo che i nostri ministri faranno sentire chiara e forte la nostra voce al Presidente Draghi”.

Il M5S non ha dubbi: “la difesa degli interessi nazionali e dei livelli occupazionali devono essere la priorità nella complessa vicenda che vede il settore delle telecomunicazioni al centro di probabili acquisizioni estere”, è quanto si legge in una nota delle deputate e deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Trasporti. “Non si può sottovalutare”, hanno aggiunto, “il valore strategico di uno degli asset fondanti del sistema economico del nostro Paese, in considerazione anche del ruolo che riveste sia in ambito istituzionale sia in quello della Difesa. Occorre assolutamente vigilare su quella che è un’infrastruttura chiave e che avrà un ruolo importante nello sviluppo dell’innovazione dei prossimi anni”. Per cui il Governo, anche eventualmente con il Golden Power, “deve in questo senso vigilare a che siano salvaguardati sia i livelli occupazionali sia che vengano tutelati i dati sensibili fondamentali per alcuni settori strategici come la diffusione della banda larga e del 5G. Per questo auspichiamo che riferisca in Parlamento quanto prima”, hanno concluso.

Tim, e quindi all’Italia, ha fatto presente anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, interpellato da Affaritaliani.it, “servono un partner e un piano industriale che valorizzino e rafforzino l’azienda, non un’operazione finanziaria che rischia di portare a uno spezzatino di una realtà così importante per il Paese”. Inoltre, ha aggiunto Salvini, “visti i non brillanti risultati degli ultimi mesi, il cambio ai vertici auspicato da più parti pare tema non più rinviabile”.

Un break-up osteggiato anche dai sindacati. “La rete delle telecomunicazioni è un’infrastruttura strategica che va difesa da potenziali minacce per la sicurezza nazionale. In merito alla manifestazione di interesse all’acquisizione di Tim da parte del fondo americano KKR, il governo valuti il ricorso al golden power”, ha affermato il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, chiedendo un confronto per discutere un piano industriale che acceleri la creazione di una rete unica, indispensabile per connettere il territorio e favorire il processo di digitalizzazione. In tal senso, “occorrono investimenti infrastrutturali per rilanciare il settore delle telecomunicazioni, salvaguardare i livelli occupazionali e garantire lo sviluppo e la modernizzazione del Paese”, ha concluso Capone.

Nel frattempo in borsa continuano gli acquisti sul titolo Tim in versione ordinaria (+28,98% a 0,4469 euro, ma sotto il prezzo offerto da KKR con obiettivo il delisting, con 1,2 miliardi di pezzi scambiati, pari al 7,97% del capitale, contro una media dell’ultimo mese di 199,9 milioni di pezzi) e di risparmio (+29,61% a 0,4543 euro con 288,9 milioni di pezzi scambiati contro una media dell’ultimo mese di 53,3 milioni pezzi). Una performance che spinge l’intero settore tlc europeo (+1,24% lo Stoxx tlc europeo).

Fonte: Milanofinanza.it

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