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La Bce ha rilevato nel 2020 Btp pari a tutto il debito netto emesso dall’Italia

Secondo gli economisti di Unicredit, il deficit di liquidità del Paese è quadruplicato nell'anno dello scoppio del Covid. E il 2021 non sarà molto diverso. Oggi l'Eurosistema detiene circa il 28% del debito italiano. Ecco su quali Btp scommette la banca milanese e su quali va short

La Bce ha rilevato nel 2020 Btp pari a tutto il debito netto emesso dall’Italia

Complice la pandemia, le forti emissioni di titoli di Stato in Italia dovrebbero continuare anche nel 2021, scrivono gli economisti di Unicredit. Ques

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Complice la pandemia, le forti emissioni di titoli di Stato in Italia dovrebbero continuare anche nel 2021, scrivono gli economisti di Unicredit. Questi ultimi stimano che l’importo dei collocamenti a medio e lungo termine di tutti gli strumenti quest’anno potrebbe essere di circa 345 miliardi di euro, un valore in linea con quello del 2020. Dal momento che tuttavia nei prossimi mesi gli analisti si attendono un valore maggiore di rimborsi rispetto allo scorso anno, questo fatto abbasserà la voce sul finanziamento netto a circa 120 miliardi nel 2021, rispetto ai 145 miliardi registrati nel 2020.

Un valore, quello dello scorso anno, che costituisce “una quantità senza precedenti di titoli di stato italiani emessi a seguito della crisi del Covid-19 e della necessità di fornire sostegno fiscale all’economia”, scrivono gli esperti. Il deficit di liquidità dell’Italia è salito a 159 miliardi di euro, quadruplicando rispetto ai 41 miliardi del 2019. I rimborsi delle emissioni a medio e lungo termine sono stati pari a 202 miliardi, che ha determinato un fabbisogno di finanziamento complessivo per 361 miliardi di euro.

Il Tesoro ha finanziato questa necessità di cassa attraverso 315 miliardi di emissioni lorde a medio e lungo termine (al netto dei riacquisti), cui aggiungere 12 miliardi del Btp Futura, un’offerta netta positiva di 7 miliardi di Bot, il collocamento per 13 miliardi di obbligazioni internazionali e 16,5 miliardi di finanziamenti dal programma Sure a marchio Ue (la prima forma di debito comunitario). Alla fine, ricorda Unicredit, le emissioni nette totali nel 2020 sono state pari a 145 miliardi e i fondi Sure sono stati utilizzati per coprire parte del deficit di cassa del Paese.

A tal proposito, gli analisti della banca milanese stimano che gli acquisti di debito italiano da parte della Bce nel 2020 siano stati attorno a 145 miliardi di euro (al netto dei rimborsi dal Programma di mercato dei titoli italiano, Smp), ovvero che la Banca centrale abbia rilevato una cifra pari al tutto il debito netto emesso dal Tesoro lo scorso anno.

Unicredit ritiene che il Mef continuerà ad allungare la scadenza del debito e che il costo totale probabilmente diminuirà ulteriormente, potrebbe scendere dal 2,40% ad una forchetta compresa fra 2,10-2,15%. Alla fine del 2021 gli specialisti stimano che l’Eurosistema dovrebbe arrivare a detenere il 27-28% del debito negoziabile italiano.

La quota di emissioni a 3 anni e 5 anni probabilmente diminuirà quest’anno rispetto al 2020, mentre la parte di finanziamento sul segmento decennale dovrebbe rimanere molto significativa, con una “pressione sul lato dell’offerta consistente per le scadenze extra lunghe” perché il Tesoro ha bisogno di finanziare i progetti a lungo termine per permettere al Paese di riavviare la crescita, messa in crisi dal Covid. Gli economisti della banca milanese, facendo alcuni calcoli sulle prospettive dei tassi e delle emissioni, esprimono una preferenza (vanno lunghi) per i Btp a 5 anni contro (short) le emissioni a 10 e di nuovo sono positivi sui 5 anni (lunghi) e corti (short) sui titoli di Stato a 2 anni.

Fonte: www.milanofinanza.it

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