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Banca Ifis, Akros alza il rating in vista di una trimestrale in ripresa

Gli analisti prevedono un utile netto di 13,5 milioni di euro, in calo del 14% su base annua ma comunque in recupero dai 10 milioni di giugno (+35%). Ricavi allineati a quelli di giugno. Bene i costi operativi, attesi in ribasso del 5,5% annuo e del 14,5% su base trimestrale

Banca Ifis, Akros alza il rating in vista di una trimestrale in ripresa

Banca Akros alza il giudizio su Banca Ifis da neutral a buy (prezzo obiettivo invariato a 10 euro), in vista della trimestrale del gruppo bancario pre

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Banca Akros alza il giudizio su Banca Ifis da neutral a buy (prezzo obiettivo invariato a 10 euro), in vista della trimestrale del gruppo bancario prevista per il prossimo 5 novembre. A condizionare il giudizio di Akros, le aspettative di “una forte ripresa della banca in seguito ai risultati molto deboli del secondo semestre, causati dal lockdown”.

Nel dettaglio, gli analisti prevedono un utile netto di 13,5 milioni di euro, in calo del 14% su base annua ma comunque in recupero dai 10 milioni di giugno (+35%). Per quanto riguarda i ricavi, il pronostico degli esperti vede una stima di 105 milioni, in diminuzione del 6,3% dal 2019 (112 milioni), ma abbastanza piatti rispetto al secondo trimestre (-1,9%).

Un lancio decisivo alla ripresa dell’istituto dovrebbe essere offerto dai costi operativi: gli analisti vedono un ribasso del 5,5% annuo e del 14,5% su base trimestrale a 70 milioni, anche perché “l’anno scorso sono stati contabilizzati circa 4 milioni di euro di costi una tantum e 11 milioni di euro non ricorrenti sono stati registrati nel secondo trimestre di quest’anno”.

Il margine operativo lordo è stimato a 35 milioni di euro, in calo dai 38 dello scorso anno (-7,9%), ma in aumento del 40% rispetto al secondo trimestre, quando è stato di 25 milioni. Mentre gli accantonamenti per perdite su crediti dovrebbero essere di 18 milioni, in crescita del 20% rispetto al secondo trimestre e del 28,6% rispetto a fine settembre 2019.

Banca Akros stima, infine, un Cet1 Capital Ratio, indice di solidità bancaria, non distante dall’11,6% registrato nel secondo trimestre. Alla luce di queste previsioni, gli esperti ipotizzano un “rimbalzo che può fare da catalizzatore alla rivalutazione del titolo, che dovrebbe trattare a un multiplo price/book value di 0,3 per un rendimento del patrimonio tangibile stimato al 4,5% a fine 2021”. Il titolo a Piazza Affari non sconta l’upgrade e scambia in ribasso dell’1,51% a 6,87 euro.

Fonte : www.milanofinanza.it

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