HomeEuropa e economia

Le imprese e i lavoratori devono valorizzare la produttività

Le imprese e i lavoratori devono valorizzare la produttività

Le imprese devono contemplare le diverse metodologie del lavoro per assicurare la produttività a livelli normali, senza interferire sulla forza lavoro

Bank of America equities chief Fab Gallo resigns months after senior shake-up
Spagna. Dopo sei mesi oggi ritorno alle urne. Il rischio dell’ingovernabilità. Si riaprono i giochi
L’Italia accelera la ripresa nel 2017. Moscovici: anche l’Italia sulla strada giusta

Le imprese devono contemplare le diverse metodologie del lavoro per assicurare la produttività a livelli normali, senza interferire sulla forza lavoro che è il valore aggiunto di un’impresa. La visione imprenditoriale deve contemplare questi approcci culturali alla vita lavorativa perché il lavoratore diventa complice del processo produttivo dove non può mancare quel giusto riconoscimento personale. «In un’attività produttiva tutte le relazioni devono avere una certa sinergia – commenta Roberto De Donno, imprenditore, premium marketer in Lyoness, azienda con network mondiale, docente universitario da 25 anni di marketing e marketing territoriale – per garantire il raggiungimento dell’obiettivo aziendale. In un clima disteso e rilassato è molto più facile lavorare; i rapporti tra colleghi devono essere sempre ottimi. È un passaggio fondamentale evitare il cosiddetto stress da produttività. In un ambiente lavorativo dove regnano l’armonia e il sorriso è molto più facile ottenere dei risultati e dare il massimo, senza per questo sfociare in una competizione che impedisca la crescita dell’azienda, oltre che quella personale del singolo lavoratore. In base alla mia esperienza suggerisco di coinvolgere quanto più possibile i lavoratori nell’esercizio produttivo, organizzando delle attività in cui bisogna collaborare e aiutarsi a vicenda, attingendo ognuno alle capacità dell’altro. In questo modo – continua Roberto De Donno – si può creare quel clima di sinergia, irrobustendo la coesione tra gli stessi e instaurando un sentimento molto importante ai fini della produttività: la fiducia nelle capacità dell’altro. Alla base di tutto, però, deve essere presente la passione per quello che si fa. La scelta del personale viene effettuata proprio attraverso una ricerca mirata a queste piccole sfumature. Dove manca la passione oppure l’interesse per quello che si fa non può esserci produttività; un lavoratore che aspetta il 15 del mese per incassare lo stipendio, svolgendo solo il minimo indispensabile e magari anche male, non fa certo bene alla produttività. All’interno di un’azienda – prosegue Roberto De Donno – bisogna lavorare molto sulla sinergia al fine di incrementarla. Il datore di lavoro, però, come ben sappiamo, non è immune da obblighi e non si parla solo di natura burocratica. Ogni persona, infatti, deve avere i giusti stimoli per poter dare il massimo. Bisogna, quindi, lavorare molto sulla motivazione che induce i propri collaboratori a creare, ad ampliare le proprie conoscenze, perché quando un singolo lavoratore migliora, nello stesso tempo anche l’azienda fa un passo avanti».

Francesco Fravolini

Commenti