La Commissione Ue ha deciso di portare l'Italia davanti alla Corte di giustizia europea per i "ritardi sistematici" dei pagamenti alle imprese da pa
La Commissione Ue ha deciso di portare l’Italia davanti alla Corte di giustizia europea per i “ritardi sistematici” dei pagamenti alle imprese da parte della P.A. A tre anni dall’apertura della procedura d’infrazione e dopo un ulteriore avvertimento lo scorso febbraio, nonostante “gli sforzi fatti” la media dei tempi dei pagamenti resta secondo Bruxelles a “100 giorni” e “con picchi che possono essere nettamente superiori”.
Secondo la direttiva sui ritardi di pagamento, le amministrazioni pubbliche sono tenute a pagare le merci e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni dal ricevimento della fattura. La Commissione Juncker attribuisce una “grande importanza” al rispetto di questa normativa.