HomeCommunication & Tecnologies

Google, con Restor la cura del territorio è partecipativa

Progetto rende dati e immagini satellitari accessibili a tutti

Google, con Restor la cura del territorio è partecipativa

Google conferma l'impegno in favore dell'ambiente. Lancia Restor, un progetto da oggi disponibile in tutto il mondo, che permette a chiunque di analiz

Google: scommette sull’ Africa e ” firma” il primo cavo sottomarino per l’ Internet veloce
Quattro Big tech contro Google per una nuova cartografia digitale
L’entusiasmo per le intelligenze artificiali si sta un po’ stemperando

Google conferma l’impegno in favore dell’ambiente. Lancia Restor, un progetto da oggi disponibile in tutto il mondo, che permette a chiunque di analizzare il potenziale di riassetto di qualsiasi territorio mostrando sulle mappe i dati sulle specie di piante locali e le loro caratteristiche, il livello di carbonio nel suolo attuale e potenziale di un luogo e altre variabili come la copertura del suolo, il suo Ph e le precipitazioni annuali. Quindi dati scientifici indispensabili e immagini satellitari ad alta risoluzione.

Con queste informazioni, singoli cittadini o istituzioni, possono intraprendere un percorso di riassetto e determinare quali piante coltivare e come curare l’area. La piattaforma mette in contatto tra loro i professionisti, facilita lo scambio di informazioni, e rende i progetti visibili a potenziali finanziatori e al pubblico.

“Di fronte al rapido surriscaldamento del nostro pianeta, proteggere e ripristinare gli ecosistemi mondiali è fondamentale per salvaguardare la biodiversità da cui tutti dipendiamo e per aiutarci ad adattarci a un clima che cambia – spiega Google sul suo blog – Inoltre, ripristinare il potenziale ecologico degli ecosistemi stessi ha il potenziale di ridurre circa il 30% delle emissioni globali di carbonio accumulate ed è già una componente chiave per limitare gli effetti più devastanti del cambiamento climatico”.

Il progetto è alimentato da Google Earth Engine e Google Cloud, ha ricevuto il supporto di Google Earth Engine e Google Cloud ed è finanziato da Google.org con 1 milione di dollari. E’ stato fondato da laboratorio Crowther dell’Università ETH di Zurigo che nel 2019 ha iniziato a lavorare su un progetto “per mettere in contatto i professionisti tra loro e con gli scienziati per creare una rete di portata mondiale e rendere il movimento visibile al pubblico”. Poi designer, animatori e tecnologi creativi del Google Creative Lab hanno aiutato a progettare e sviluppare la piattaforma.

Fonte: Ansa.it

Commenti