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Banco Bpm: ok bilancio 2021, dividendi e compensi

L’assemblea di Banco Bpm ha approvato il bilancio 2021, la cedola a 0,19 euro e le politiche di remunerazioni – L’ad Castagna: “La guerra ha impattato solo lo 0,06% delle attività”

Banco Bpm: ok bilancio 2021, dividendi e compensi

L’assemblea di Banco Bpm ha approvato quasi all’unanimità il bilancio 2021, con il 99,18% dei voti favorevoli, la distribuzione degli utili con il 99,

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L’assemblea di Banco Bpm ha approvato quasi all’unanimità il bilancio 2021, con il 99,18% dei voti favorevoli, la distribuzione degli utili con il 99,7% e la politica in materia di remunerazione con oltre il 94%. Dunque, dall’Assise nessuna sorpresa per i soci del gruppo guidato da Giuseppe Castagna che quest’anno staccheranno un dividendo di 19 centesimi per azione, pari a un monte dividendi di 287,9 milioni di euro, con un pay-out del 50%, superiore agli obiettivi del piano strategico, e un dividend yield del 7%, calcolato sulla base del prezzo di chiusura delle azioni dell’istituto al 6 aprile 2022 pari a 2,711 euro. La cedola sarà staccata martedì 19 aprile 2022 e messa in pagamento il 21 aprile. In Borsa al momento il titolo Banco Bpm sale del 2,29% a 2,77 euro, in recupero dopo due sedute in calo.

Banco Bpm bilancio 2021: ottima performance nonostante il Covid

Risultati 2021 “eccellenti e superiori alle aspettative del mercato”, addirittura “migliori di quelli pre-pandemici a conferma della validità della strategia attuata”, ha sottolineato Castagna, rimarcando che il 2021 si è chiuso con un utile netto significativo pari a 569 milioni di euro, escluso le componenti non ricorrenti, sopra i livelli pre-pandemici, (710 se consideriamo il dato adjusted più che raddoppiato dai 330 del 2020). Risultati che hanno permesso al Cda di proporre, in linea con le indicazioni della Bce, la distribuzione di un dividendo di 19 centesimi per azione che il presidente Massimo Tononi ha definito “un giusto riconoscimento per i nostri azionisti, fidati compagni di viaggio”.

Per quanto riguarda i crediti deteriorati netto sono pari a 3,3 miliardi di euro (-24,% rispetto a fine 2020), con un calo dell’npe ratio lordo dal 7,5% al 5,6%. Tale indicatore scenderà al 4,8% nel 2022 grazie ad un’ulteriore attività di derisking su crediti per 1 miliardo di euro. Si conferma “molto solida” la posizione patrimoniale, con un Cet1 fully phased al 13,4%.

La politica in materia di remunerazione

L’assemblea di Banco Bpm ha approvato con oltre il 94% dei voti favorevoli anche la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti e i piani basati su azioni dell’istituto, in particolare:

  • piano di lungo termine allineato all’orizzonte temporale e agli obiettivi del Piano Strategico 2021-2024, con obiettivi ancora più sfidanti;
  • metriche ESG quali elementi qualificanti per il sistema incentivante del personale, in coerenza con l’ambizione del Piano Strategico 2021-2024

Banco Bpm: rumors su patto

Intanto, Milano Finanza riporta che il patto che riunisce attualmente il 6,17% del capitale di Banco Bpm, e composto da Inarcassa e cinque fondazioni, Fondazione Enpam, Fondazione Crt, CariLucca, Fondazione di Trento e Rovereto, Fondazione di Alessandria, avrebbe interesse a includere nuovi soggetti, In modo da salire ulteriormente nell’azionariato, in vista del rinnovo del board previsto nel 2023.

Equita Sim evidenzia che il patto tra le Fondazioni è ad oggi il primo nucleo azionario della banca e si pone come interlocutore principale in caso di operazioni di M&A che possano coinvolgere la banca. Poco prima dello scoppio del conflitto si è paralto di una fusione con Unicredit, ma la guerra ha messo in ombra il tutto.

Fonte: Firstonline.it

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