HomeBanche d'Italia

Euro stabile sul dollaro in attesa minute Bce, M&A tra banche sotto i riflettori

Oggi sono previsti gli interventi del presidente della Fed, Jerome Powell, e di altri banchieri centrali. Ancora in rialzo il prezzo del greggio, non dell'oro. Spicca Fca. Rialzo più modesto per Generali che si avvia a una riorganizzazione rilevante del top management. Unicredit, Mps, Creval, Banco Bpm e Bper protagonisti del risiko bancario

Euro stabile sul dollaro in attesa minute Bce, M&A tra banche sotto i riflettori

Il dollaro è stabile nei confronti dell'euro con gli investitori che stanno guardando avanti al piano di soccorso contro il coronavirus di Joe Biden.

Bper completa acquisizione filiali UBI da Intesa San Paolo
Pil Italia: stime viste al rialzo
BNP Paribas lancia Premi Fissi Cash Collect su panieri settoriali di azioni italiane ed estere

Il dollaro è stabile nei confronti dell’euro con gli investitori che stanno guardando avanti al piano di soccorso contro il coronavirus di Joe Biden. La propensione al rischio ha beneficiato anche dei recenti commenti più accomodanti della Fed. A questo proposito oggi sono previsti gli interventi del presidente Jerome Powell (18:30) e dei presidenti della Fed di Atlanta, Raphael Bostic (17:00), della Fed di Boston, Eric Rosengren (15:00) e della Fed di Dallas, Robert Kaplan (19:00).

Mentre alle 13:30 la Bce pubblica il resoconto della riunione di politica monetaria dello scorso 10 dicembre. Nel frattempo il cambio euro/dollaro passa di mano a 1,21564 in attesa anche di alcuni dati macro Usa importanti: alle 14:30 le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (precedente: -3.000 unità a 787.000) e dei prezzi import a dicembre (precedente: +0,1% mese su mese; consenso: +0,8% mese su mese).

Mentre il prezzo del greggio Wti sale dello 0,68% a 53,27 dollari al barile, quello dell’oro storna dello 0,63% a 1.843 dollari l’oncia. Sul listino milanese spicca il +3,44% a 13,212 euro di Fca. La cedola straordinaria di 1,84 euro per azione ordinaria (per una distribuzione complessiva di circa 2,9 miliardi di euro) sarà pagabile ai titolari di azioni ordinarie Fca legittimati entro la chiusura delle contrattazioni di venerdì 15 gennaio a percepirlo. Il calendario della distribuzione straordinaria per entrambi i mercati di quotazione, New York Stock Exchange e Mercato Telematico Azionario, è il seguente: ex-date oggi 14 gennaio; record date venerdì 15 gennaio e pagamento il 29 gennaio

Nel comparto assicurativo, Generali, che si avvia a una riorganizzazione rilevante del top management che potrebbe vedere un passo indietro del General manager, Frederic De Courtois e del Cio, Timothy Ryan, si apprezza dello 0,31% a 14,59 euro. Al lavoro sul dossier c’è il ceo di Generali, Philippe Donnet. La riorganizzazione delle prime linee potrebbe finire sul tavolo del cda entro l’inizio di febbraio.

Invece, Mediobanca (+0,27% a 7,528 euro) ha concluso il collocamento di un covered bond con scadenza a 10 anni per un ammontare complessivo di 750 milioni di euro. L’operazione ha fatto di Mediobanca il primo emittente bancario italiano ad emettere a tassi negativi, allo spread più basso mai ottenuto da una banca italiana su un covered bond di pari scadenza. Il covered bond, prezzato a -0,077% con un rendimento pari al mid swap +13 punti base, ha registrato ordini fino a 1,5 miliardi che hanno permesso di ridurre le indicazioni iniziali di rendimento (mid swap +17 punti base) e di raggiungere la size obiettivo di 750 milioni di euro.

Quanto al cda di Unicredit (+0,36% a 7,985 euro), concluso nella serata di ieri, ha visto un aggiornamento nel processo di selezione dei candidati per l’individuazione del nuovo ceo che assumerà l’incarico attualmente in capo all’ad uscente, Jean Pierre Mustier. Il Comitato nomine e corporate governance nei prossimi giorni proseguirà con colloqui mirati, affiancato dal consulente Spencer Stuart. Nella short list in fase di definizione, ha riportato oggi MF-Milano Finanza, potrebbero entrare i nomi di Fabio Gallia ( Fincantieri), Flavio Valeri (ex Deutsche Bank Italia), Andrea Orcel (ex Ubs), Diego de Giorgi (ex Goldman Sachs, oggi nel board di Unicredit), Tidjane Thiam (ex Credit Suisse) e Martin Blessing (ex Commerzbank).

Mentre potrebbe partire già nei prossimi giorni l’attività degli advisor che il consiglio di amministrazione di Mps (sulla parità a 1,11 euro) ha schierato per seguire il processo di privatizzazione. Nella riunione di lunedì 11, scrive MF-Milano Finanza, il board ha affiancato Credit Suisse a Mediobanca, annunciando la costituzione di una data room aperta a tutti i potenziali acquirenti. Nelle intenzioni della banca, infatti, la trattativa avviata dal Tesoro con Unicredit non è l’unica strada percorribile per gestire l’uscita dello Stato dal capitale.

Ecco perché, secondo quanto risulta, gli advisor potrebbero prendere contatti con altre banche italiane e internazionali per sondare l’interesse sul dossier. Va da sé che Banco Bpm (+0,24% a 1,91 euro) e Bper (+0,15% a 1,65 euro) sono i candidati naturali se non fosse che i vertici dei due istituti risultano oggi assai freddi verso un’operazione con Siena. Un cortese rifiuto agli advisor di Mps potrebbe arrivare anche dalle due banche oggi attive in Italia, il Credit Agricole e Bnp Paribas. Se infatti la prima è impegnata nell’offerta sul Credito Valtellinese (+0,09% a 11,72 euro), in pochi scommettono su un ritorno di interesse per Siena da parte di Bnl che solo nel 2005 si era affacciata con decisione sul dossier.

” Bper ha appena comprato milioni di clienti e 30-40 miliardi di attivi da Ubi Banca, e quindi deve integrare bene, preoccuparsi di far funzionare il nuovo pezzo di mondo che cambia le dimensione della Bper del 50%”, ha detto ieri Carlo Cimbri, amministratore delegato del gruppo Unipol (+0,10% a 4,06 euro) che è grande azionista della banca modenese in merito, invece, dell’ipotesi di un matrimonio di Bper con Banco Bpm, precisando che “le fusioni non sono di per sé la panacea per risolvere i problemi delle aziende. Dipende da come vengono fatte e da come la nuova realtà saprà stare sul mercato”.

A proposito del Creval, gli advisor incaricati dalla banca (BofA, Mediobanca, Intermonte e lo Studio Legale Cappelli RCCD) di valutare l’offerta di acquisto del Credit Agricole hanno stimato in 350 milioni di euro il potenziale beneficio da Dta in caso di fusione. Ieri il consiglio del Creval ha preso atto del lavoro dei suoi advisor che servirà a formulare un giudizio sull’offerta di acquisto del Credit Agricole, solo dopo la pubblicazione del documento di offerta. Gli advisor hanno anche evidenziato la capacità del Creval di anticipare alcuni target del suo piano “con una diminuzione di circa il 50% delle esposizioni deteriorate al 30 settembre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un Npe ratio lordo del 6,4% al 30 settembre 2020, diminuito di 490 punti base nel medesimo periodo”. Hanno messo in risalto che la banca ha un Cet1 fully loaded del 18% a fine settembre 2020, sopra la media di settore e sopra il target Srep dell’8,5%. Il consiglio ha anche preso atto delle posizioni di alcuni soci contrari al prezzo di 10,50 euro per azione offerto dal Credit Agricole, in quanto non adeguato, rilevando che il titolo Creval sta negoziando a premio su questo valore.

Infine, se Hera scende dello 0,89% a 3,13 euro all’indomani della presentazione del piano industriale al 2024 che vede un mol 2024 pari a 1,3 miliardi di euro, investimenti per circa 3,2 miliardi di euro (di cui 280 milioni per la possibile M&A), un rapporto debito/mol in calo a 2,8 volte (dal 2,9 di fine 2020) e un dividendo in ulteriore crescita fino a 12,5 centesimi per azione nel 2024 (confermato quello di competenza 2020 a 10,5 centesimi per azione), IMA BidCo, nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulle azioni IMA (+0,52% a 67,90 euro), ha comunicato che ad oggi e tenuto conto delle azioni già detenute, detiene una partecipazione pari al 91,485% del capitale di Ima, incluse le azioni proprie. IMA BidConon intende procedere al ripristino di un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni delle azioni ordinarie, pertanto il superamento della soglia del 90% del capitale sociale comporterà il delisting delle azioni. Oggi, 14 gennaio 2021, è l’ultimo giorno del periodo di adesione all’offerta.

Fonte: www.milanofinanza.it

Commenti