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La storia della nave in bottiglia

La storia della nave in bottiglia

La creazione delle navi in bottiglia inizia tanti anni fa. Si deve tornare indietro ai tempi dei primi imbarchi, che erano accompagnati spesso da gra

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La creazione delle navi in bottiglia inizia tanti anni fa.
Si deve tornare indietro ai tempi dei primi imbarchi, che erano accompagnati spesso da grandi paure e timori.
Il bisogno di certezze, e di scacciare questa paura, induce i marinai ad avere dei porta fortuna. All’inizio si tratta di immagini di santi protettori e/o patroni, di immagini religiose, di ritratti ed altro materiale.

A bordo delle navi tutto quello che non era cerato o calafato aveva breve durata, perché veniva distrutto o dall’umidità o dalla salsedine. Si doveva pertanto studiare un sistema per conservare questi porta fortuna.
Uno “scrigno” inattaccabile, poco ingombrante, economico, e che mostrava il contenuto senza doverlo aprire, era la bottiglia.

I più antichi oggetti in bottiglia ritrovati sono generalmente religiosi: croci, preghiere, immagini.
Essendo un metodo di conservazione eccellente, in seguito i marinai iniziarono a dedicarsi anche alla costruzioni di navi in bottiglia.
Le più antiche conosciute risalgono al 1780.
Da questa data in poi sono soprattutto le navi che vengono imbottigliate. Hanno avuto molto successo, anche perché ci si stupiva della capacità di costruire un modello di nave, con sovrastrutture, sartiame e vele spiegate, passando solo attraverso quel piccolo foro del collo della bottiglia.
Il trucco c’era: in realtà si imbottigliava il modello completo con dei fili lasciati lunghi che, dopo la sua introduzione, permettevano di alzare l’alberatura e di ottenere il risultato finale desiderato.

Fonte: Ammiraglia88.it

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