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3 missioni private cercheranno segni di vita su Venere

Gli sforzi della Nasa sono concentrati su Marte. Mentre il Mit lavora a tre missioni private, ideate per cercare segni di vita sull'altro vicino spaziale della Terra: Venere. La prima è già in fase di sviluppo, con partenza fissata nel 2023

3 missioni private cercheranno segni di vita su Venere

Con Perseverance sbarcato appena un anno fa, e il rover Rosalind Franklin pronto per la partenza nel 2022, l’attenzione degli astrobiologi al momento

Si toccano…”. Cosa succede ai due pianeti in cielo
No signs (yet) of life on Venus
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Con Perseverance sbarcato appena un anno fa, e il rover Rosalind Franklin pronto per la partenza nel 2022, l’attenzione degli astrobiologi al momento è concentrata completamente su Marte. Eppure il Pianeta rosso non è l’unico tra i nostri vicini spaziali che potrebbe nascondere la presenza di forme di vita aliena. Ad appena una sessantina di milioni di chilometri di distanza dalla Terra (molto meno dei 360 che ci separano da Marte nel punto di minor distanza dal nostro pianeta), anche Venere ha tutte le carte in regola per ospitare la vita.

Vita tra le nuvole

Venere, dicevamo, potrebbe ospitare la vita, anche se tra temperature estreme e un’atmosfera decisamente inospitale, forse non è il posto più ovvio dove cercarla. Il rapporto in effetti si apre proprio con una disamina delle prove disponibili a favore dell’abitabilità del pianeta. La superficie è da scartare, a causa di temperature superiori a quelle di Mercurio, che renderebbero impossibile qualunque processo chimico alla base della vita, per come la conosciamo sulla Terra.

Ma nelle dense nubi nelle parti più alte dell’atmosfera la situazione è differente: le temperature alla giusta altitudine sono perfette, e nonostante si tratti di un ambiente realmente estremo, i ricercatori del Mit hanno stabilito con una di esperimenti che alcune forme di vita unicellulare potrebbero ambientarsi. L’estrema acidità è il problema principale – dopo tutto, l’atmosfera a quelle altitudini è composta principalmente di acido solforico – ma simulandola in laboratorio i ricercatori hanno dimostrato che non impedisce la presenza di molecole complesse, che potrebbero rappresentare gli elementi costitutivi per una forma di vita aliena. Alcuni lipidi inoltre sono in grado di resiste in simili condizioni, e un essere unicellulare con una membrana formata da simili sostanze sarebbe probabilmente al riparo dagli effetti dell’atmosfera venusiana.

Fonte: Wired

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