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E se la fibra ottica monitorasse le onde sismiche?

Open Fiber sta costruendo la più grande infrastruttura interamente in fibra ottica nel Paese. I vantaggi per il territorio, con il Progetto MEGLIO, i cittadini, le industrie e le amministrazioni.

E se la fibra ottica monitorasse le onde sismiche?

Si chiama MEGLIO, ed è un progetto tutto italiano che attraverso la fibra ottica vuole realizzare un sistema innovativo di monitoraggio delle onde sis

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Si chiama MEGLIO, ed è un progetto tutto italiano che attraverso la fibra ottica vuole realizzare un sistema innovativo di monitoraggio delle onde sismiche. MEGLIO, infatti, è l’acronimo di Measuring earthquakes signals gathered with laser interferometry on optic fibers.

A questo stanno collaborando l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Bain & Company, Metallurgica Bresciana e Open Fiber.

L’obiettivo che si pone il programma, inaugurato nel 2021 e della durata di 2 anni, è quello di potere ottenere misurazioni in tempo reale per, conseguentemente, prevedere i fenomeni tellurici. E non solo. Se i test messi in campo dovessero dare buoni risultati, in Italia sarebbe possibile monitorare i movimenti sismici attraverso dei sensori lungo la tratta che interessa il posizionamento dei cavi in fibra ottica. Si tratterebbe quindi di un sistema di allerta precoce in grado di segnalare le scosse di terremoto a partire da elementi che le annunciano e che non sarebbe possibile rilevare con metodi attualmente a disposizione.

Ma come funziona e da cosa sono rese possibili le misurazioni?

Sulla tratta delle fibre ottiche di Open Fiber, che rappresenterebbero una sorta di sistema nervoso distribuito sul territorio, è possibile attivare la tecnologia del Fiber sensing, grazie a cui un comune cavo di fibra ottica si trasforma in una serie continua di “microfoni” in grado di ascoltare in tempo reale le vibrazioni e i suoni prodotti nell’ambiente in cui si trova il collegamento in fibra ottica È con questo sistema che il cavo diventa un vero e proprio sensore in grado di captare vari eventi lungo il percorso del suo collegamento.  Il sistema è applicabile alle onde sismiche, ma può rilevare misurazioni anche del traffico dei veicoli e umano, degli scavi, delle perdite nelle condotte energetiche o dei difetti sulle linee di trasporto ferroviarie.

Open Fiber, un sistema nervoso sul nostro territorio.

Per mantenersi in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, nel 2015 è stata approvata dal governo italiano la Strategia italiana per la banda ultra larga con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese. Open Fiber si è attivata per garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree industriali. L’obiettivo è realizzare una rete a banda ultra larga, utile per i cittadini, per le aziende e per le Amministrazioni e a disposizione di tutti gli Operatori di mercato interessati.

Cosa significa una connessione in fibra ottica per i cittadini, le Amministrazioni, le imprese.

La rete in fibra ottica presenta diversi vantaggi. Prima di tutto significa connessioni più stabili perché meno soggette a interruzioni e inconvenienti tecnici rispetto al rame. In secondo luogo si tratta di connessioni “ultra larghe” su cui è più facile viaggiare speditamente senza che si formino ingorghi, un po’ come accadrebbe su un’autostrada a più corsie.

In generale questi aspetti vanno a beneficio di una serie di servizi per il cittadino. La diffusione della fibra ottica consente, infatti, di accelerare il processo di digitalizzazione del Paese, dall’innovazione alle start-up, dal telelavoro fino alla telemedicina, con il fascicolo sanitario elettronico, l’assegnazione dei farmaci, lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che consente l’accesso da tutti i dispositivi ai servizi online. La connettività ultraveloce aiuta anche in ambiti come l’e-commerce, l’home banking o l’Internet of Things (IoT).

Per le Amministrazioni, poi, significa gestire in maniera più efficiente il territorio attraverso la videosorveglianza e il telerilevamento ambientale, l’illuminazione pubblica, la digitalizzazione dei servizi turistici, museali e culturali. Compreso il controllo elettronico degli accessi nelle Zone a Traffico Limitato delle città, l’info-parking, la gestione dei flussi di traffico e la ricarica dei veicoli elettrici.

Infine per le imprese la connessione ultraveloce rappresenta la possibilità di rendere più efficiente il telelavoro, la dematerializzazione dei documenti, l’archiviazione e condivisione elettronica dei dati (cloud computing).

Fonte: Focus.it

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