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Mps, ok al bilancio. Marco Morelli: “Servirà tempo, non sono un pifferaio”

Mps, ok al bilancio. Marco Morelli: “Servirà tempo, non sono un pifferaio”

Dopo le difficoltà del 2016, il Monte dei Paschi di Siena cerca di riprendere la strada per uscire dalla crisi. Ma il percorso sarà lungo e richie

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Dopo le difficoltà del 2016, il Monte dei Paschi di Siena cerca di riprendere la strada per uscire dalla crisi. Ma il percorso sarà lungo e richiederà molto tempo. E questo si è capito dalle parole pronunciate, nel corso dell’assemblea dei soci, dai massimi dirigenti della banca di Rocca Salimbeni, il presidente Alessandro Falciai e l’amministratore delegato Marco Morelli.

«Il 2016 è stato un anno particolare, importante e direi difficile per la banca, caratterizzato da una crisi finanziaria, patrimoniale e anche reputazionale. Ed è stato caratterizzato dagli stress test e dall’esito negativo, che ha comportato di dover intraprendere una strada difficile, con una ricapitalizzazione privata molto complessa, che prevedeva anche la cessione di tutti gli npl», ha detto Falciai, aprendo i lavori dell’assemblea dei soci. «C’è la forte aspettativa – ha aggiunto – che il 2017 sia un anno di ripresa e che possa dare un’impronta alla banca per i prossimi anni».

Un ottimismo confortato anche da alcuni dati. «Con i primi segnali positivi dal lato della raccolta e l’emissione di 11 miliardi di bond siamo rientrati nei parametri di liquidità richiesti e monitorati dalle autorità di vigilanza», ha spiegato Morelli.

Intanto, però, i lavori dell’assemblea non erano cominciati sotto i migliori auspici, essendo mancato il quorum costitutivo per l’assemblea straordinaria. All’inizio dei lavori, infatti, era presente, in proprio o per delega, il 16,3% del capitale sociale, mentre occorreva almeno il 20%.

Quindi è stato possibile procedere solo per la parte ordinaria, con l’approvazione del bilancio del 2016, chiuso con una perdita di esercizio di 3,24 miliardi di euro, rivisti rispetto ai 3,38 miliardi di perdita previsti dal bilancio preliminare.

Nella sessione straordinaria, i soci avrebbero dovuto esprimersi, tra l’altro, sulla riduzione del capitale sociale a copertura della perdita residua al 31 dicembre 2016, calcolata in 2,32 miliardi, dopo che a novembre una precedente assemblea aveva approvato una copertura di perdite per 1,6 miliardi.

Affrontando, nel suo intervento in assemblea, i dati del bilancio, Morelli ha rimarcato: «Non credo ai pifferai magici, non sono un pifferaio magico, qui servono trasparenza e chiarezza: tutti devono sapere da dove partiamo, i numeri del Monte dei Paschi sono questi». Ad esempio, «c’è consapevolezza – ha aggiunto – che la banca ha perso 28 miliardi di raccolta, e recuperare un simile stock di raccolta richiede tempi lunghissimi». Secondo l’ad del monte dei Paschi, la ripresa della banca «non sarà un tema che si risolverà in pochi trimestri», ma «abbiamo la consapevolezza di essere in grado di tornare a giocare un ruolo importante».

Nei conti 2016 un ruolo particolare hanno continuato a giocarlo, secondo Morelli, i crediti deteriorati, «che sono pari a 46 miliardi di euro lordi e per i quali abbiamo accantonato circa 4,5 miliardi», ed «è abbastanza chiaro che la perdita di massa di raccolta importante e dei flussi di impiego del 2016 continuerà ad avere un impatto sul conto economico», così che è «inutile fare discorsi diversi, questa è la fotografia: c’è totale consapevolezza di dove siamo, il tema degli Npl è asse portante di ristrutturazione». Il conto economico del 2016 ha registrato un calo del 18% dei ricavi e un margine di interesse pari a – 10%.

Continuando a evidenziare gli impegni di Mps, Morelli ha ricordato che «è noto a tutti che stiamo negoziando un nuovo piano di ristrutturazione con Bruxelles, ma sarà radicalmente diverso dal piano industriale che aveva varato la banca a ottobre» che Morelli «puntava al mercato per una ricapitalizzazione di 5 miliardi, sfumata alla vigilia di Natale». «Il nuovo piano serve a ottenere la ricapitalizzazione pubblica precauzionale da 8,8 miliardi», prevedendo «dinamiche di crescita molto diverse, un montante dei costi molto diverso, un ritorno del reddito e dell’utile diverso».

Ma il piano va discusso con la Banca centrale europea e con la Commissione europea, che lo devono approvare, e con un investitore futuro, lo Stato, che lo dovrà valutare. «Dovremo trovare l’equilibrio tra le diverse istanze e che ci permetta di riprendere il cammino», ha detto ancora Morelli. «La banca – ha sottolineato l’ad di Mps – ha bisogno che si spengano le luci mediatiche e il suo operato deve essere valutato in un contesto normale, non quello degli ultimi tre mesi del 2016».

La consapevolezza del management della banca senese è che Monte dei Paschi tornerà a giocare un ruolo importante, e che recriminare su ciò che è stato serve a poco. Tutto quello che la banca poteva fare per portare a termine, a fine 2016, il processo di ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena con capitali privati, sempre secondo Morelli, «è stato fatto e, a mio modesto parere, nel migliore dei modi» e «a questo punto per la banca, i clienti, gli azionisti e i dipendenti è opportuno guardare avanti».

 

 

 

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