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Le criptovalute possono essere utilizzate nella vita reale?

Le criptovalute possono essere utilizzate nella vita reale?

L’altissima volatilità delle quotazioni delle criptovalute ne sconsiglia l’utilizzo come strumento di pagamento al consumo. L’utilizzo al dettaglio è

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L’altissima volatilità delle quotazioni delle criptovalute ne sconsiglia l’utilizzo come strumento di pagamento al consumo. L’utilizzo al dettaglio è frenato anche dalla lentezza della “certificazione” delle transazioni da parte dei miners, i soggetti che agganciano i blocchi con le transazioni alla blockchain, la “catena dei blocchi”: ogni blocco viene creato ogni dieci minuti, il che mal si concilia con le esigenze di pagamento istantaneo.

Ci sono comunque merchant che accettano pagamenti in bitcoin, più per marketing che per reale utilità, con sistemi che garantiscono il cambio immediato della criptovaluta al tasso fissato, per evitare rischi legati alle oscillazioni di mercato.

Si stanno studiando sistemi di “secondo livello”, come Lightninig network, che permettono semplificazioni delle transazioni per facilitare l’uso nella quotidianità. Ci sono inoltre, anche in Italia, bancomat appositi che convertono valuta tradizionale in bitcoin e viceversa. El Salvador è il primo paese che ha introdotto il bitcoin come valuta legale, seguito dalla Repubblica Centrafricana. Si tratta di sperimentazioni che potranno essere seguite da altri Paesi, ma che hanno valore simbolico per la diffusione delle criptovalute.

Si può immaginare che in prospettiva le valute digitali possano essere utilizzate per transazioni di somme ingenti, a livello di business crossborder o per il trasferimento delle rimesse transnazionali dei migranti, oggi caricate di commissioni elevate.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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