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Retromarcia di Tesla: non accetterà più il Bitcoin perché inquina troppo

Musk ha annunciato su Twitter la decisione di sospendere le vendite dei suoi veicoli utilizzando la criptovaluta perché il mining consuma una quantità esagerata di combustibili fossili. Il dietro-front rispetto alla decisione di febbraio ha fatto cadere la moneta di oltre il 6% accentuando il calo dell'ultimo mese dopo che a metà aprile aveva toccato i massimi oltre 63 mila dollari

Retromarcia di Tesla: non accetterà più il Bitcoin perché inquina troppo

Retromarcia di Tesla sul Bitcoin: il gruppo ha deciso di sospendere i pagamenti delle sue auto nella critpovaluta Lo ha annunciato nella notte il ceo

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Retromarcia di Tesla sul Bitcoin: il gruppo ha deciso di sospendere i pagamenti delle sue auto nella critpovaluta Lo ha annunciato nella notte il ceo dell’azienda Eilon Musk che su Twitter ha scritto che la decisione è stata presa per via di preoccupazioni sulla “forte crescita dell’uso di combustibili fossili per il mining di Bitcoin, in particolare del carbone che ha le emissioni più inquinanti di tutti gli altri”.

Il prezzo della criptovaluta è sceso del 5% subito dopo la dichiarazione di Musk e al momento cede il 6,14% a 50,9203 dollari, trascinando al ribasso anche Ethereum (-1,17% a 3.989 dollari), Litecoin (-6,76% a 328 dollari) e Xrp (1,36 dollari, -2,12%). Il ceo ha anche aggiunto: “le criptovalute sono una buona idea da molti punti di vista e crediamo che abbiamo un futuro promettente, ma ciò non può avvenire a scapito dell’ambiente”.

Il netto calo di oggi segue un andamento in flessione registrato nell’ultimo mese: a metà aprile il Bitcoin aveva toccato un massimo a oltre 63 mila dollari e poi ha iniziato la sua parabola discendente che con le parole di Musk ha registrato una nuova accelerazione. Nel frattempo negli scambi dell’after hours di Wall Street il titolo Tesla è in ribasso dell’1,25% a 582,5 dollari dopo che ieri aveva chiuso la seduta in calo del 4,42% a 589,89 dollari, ben lontano dai massimi storici toccati il 25 gennaio scorso a 900,4 dollari.

Quello di Tesla è un vero e proprio dietrofront rispetto al comportamento tenuto i mesi scorsi: a febbraio da una comunicazione depositata alla Sec (la Consob Usa) era emerso che il gruppo di auto elettriche aveva comprato Bitcoin per un controvalore di 1,5 miliardi di dollari e nel contempo l’azienda aveva iniziato ad accettare la criptovaluta come mezzo di pagamento per le sue autovetture vendute negli Usa, provocando un immediato rialzo del 20% del Bitcoin. Durante il primo trimestre di questa’anno Tesla ha poi venduto Bitcoin per 272 milioni di dollari e secondo una comunicazione finanziaria del gruppo dl 26 aprile scorso i profitti derivanti da questa cessione le hanno permesso di incrementare gli utili del trimestre di oltre 100 milioni di dollari.

Musk ha scritto anche che Tesla manterrebbe i suoi investimenti in Bitcoin con il progetto di utilizzare la criptovaluta non appena il mining passerà a fonti di energia più sostenibili.

Alcuni investitori Tesla, insieme ad ambientalisti, sono stati sempre più critici sul modo in cui il Bitcoin viene estratto utilizzando grandi quantità di elettricità generata con combustibili fossili. Ai tassi attuali, il mining consuma ogni anno la stessa quantità di energia utilizzata nel 2019 da uno Stato come i Paesi Bassi, come mostrano gli ultimi dati disponibili dell’Università di Cambridge e dell’International Energy Agency.

“Musk ha ricevuto molti commenti critici e la sua nuova dichiarazione gli permette di placare queste voci pur mantenendo Bitcoin nel suo bilancio”, ha detto Meltem Demirors, chief strategy officer di CoinShares Group. Tesla però non ha mai rivelato quanti veicoli fossero stato acquistati con Bitcoin.

Fonte: www.milanofinanza.it

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