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Venezia e Chioggia: finanziato con 1,7 milioni lo studio per l’accessibilità nautica

Pronto entro 12 mesi e cofinanziato al 50% dall’UE servirà a migliorare le vie marittime di accesso nel Canale Malamocco-Marghera per le crociere

Venezia e Chioggia: finanziato con 1,7 milioni lo studio per l’accessibilità nautica

Avviato lo studio per affrontare il tema dell’accessibilità nautica nei porti di Venezia e Chioggia. Sul tavolo ci sono 1,7 milioni di euro, cofinanzi

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Avviato lo studio per affrontare il tema dell’accessibilità nautica nei porti di Venezia e Chioggia. Sul tavolo ci sono 1,7 milioni di euro, cofinanziati al 50% a fondo perduto dall’Unione Europea tramite il programma Connecting Europe Facility (CEF).

L’iniziativa, promossa dall’Autorità di Sistema Portuale fa parte del progetto “Channeling: the Green deal for Venice”, prevede un’analisi basata su un approccio scientifico che, per la prima volta, utilizza modelli di simulazione idrodinamica e di navigazione con dati raccolti sul campo in tempo reale. Modelli che consentiranno di valutare, in relazione al traffico marittimo, l’impatto idrodinamico sul canale Malamocco-Marghera e sulle fasce limitrofe.  

Attraverso l’attività di monitoraggio saranno poi individuate soluzioni operative e progettuali applicabili sia lungo il canale che nelle zone circostanti, nel tentativo di salvaguardare l’ambiente lagunare e garantire l’equilibrio tra traffico marittimo e sostenibilità ambientale.

Lo studio, affidato tramite un bando di gara internazionale, vede ora al lavoro un pool di aziende italiane e straniere guidate da Danish Hydraulic Institute (DHI), organizzazione internazionale che opera da più di 50 anni esclusivamente nello specifico settore delle acque e in particolare nella modellazione idraulica e nei processi idrodinamici e di trasporto solido, e composta da:  DHI Srl (Italia) e A/S (Danimarca), FORCE Technology, basata in Danimarca; HS Marine, società di ingegneria italiana; Cetena, centro di ricerca e simulazione del gruppo Fincantieri; Around Water, ditta unipersonale del Geol; e Andrea Zamariolo, esperto di sedimentologia e morfo-dinamica delle aree umide e lagunari.

“L’azione che avviamo va nella direzione che abbiamo annunciato e che sarà sviluppata nel POT 2022/2024 in fase di completamento: mettere la sostenibilità ambientale al centro delle politiche di sviluppo del porto, in cui il compito di garantire l’accessibilità ai porti di Venezia e Chioggia viene svolto nel pieno rispetto dell’ambiente lagunare e dell’equilibrio idrodinamico”, ha affermato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e Commissario Straordinario per le crociere, Fulvio Lino Di Blasio, presentando oggi al pubblico l’avvio del progetto. Evento a cui sono intervenuti Andrea Crosta, business unit leader di DHI Italia e Antonio Revedin, direttore pianificazione strategia e sviluppo dell’Autorità di Sistema Portuale

Di Blasio ha puntualizzato che si “tratta di uno studio con il quale l’Autorità di sistema aveva di fatto già anticipato temi che poi sono confluiti nell’agenda del Commissario Straordinario per le crociere la cui mission si compone anche di attività connesse al tema dell’accessibilità alle infrastrutture del sistema portuale e alla percorribilità dei canali che le garantiscono l’accesso“.

Lo studio sul Malamocco Marghera – che sarà pronto entro 12 mesi – ha l’ambizione di diventare una buona pratica a livello europeo o internazionale. E’ uno dei motivi che ha spinto la Commissione Europea a cofinanziarlo.

“Il progetto consente di rilanciare Venezia e l’intero sistemo portuale come hub privilegiato per la sfida che il Green Deal ha posto in termini di sostenibilità e attrattività del sistema economico europeo”, ha sottolineato Julian Espina, project manager dell’Agenzia Europea per il Clima, l’Ambiente e le Infrastrutture (CINEA), intervenuta oggi in video conferenza durante l’evento.

Il progetto riflette l’essenza del Green Deal, in termini di salvaguardia ambientale e garanzia di modalità di trasporto sicure e sostenibili a livello ambientale. Inoltre, avrà un impatto rilevante su due dei principali Corridoi TEN-T – il Mediterraneo e il Baltico Adriatico. Lo studio potrà essere impiegato come uno strumento chiave per i decisori pubblici e gli stakeholder, e proporrà una soluzione innovativa di lungo periodo sul tema del delicato ambiente lagunare”, ha aggiunto Espina.

Il prossimo passaggio operativo sarà la costituzione dell’Advisory Board, che sarà costituito da cinque esperti di riconosciuta competenza in ambito idrodinamico, morfologico e di sicurezza della navigazione che rivestirà compiti consultivi e di controllo sull’attività e sugli esiti del lavoro.

Fonte: Shipmagazine.it

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