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Alluminio: batte il rame, parola di Ubs

Gli analisti consigliano un’esposizione alle aziende produttrici di alluminio tra cui Norsk Hydro (rating neutral), Rusal (neutral) e South32 (buy) per cui stimano ritorni superiori al 10%. Valutazione sell, invece, sui produttori di rame come Antofagasta Plc, Boliden, KGHM Polska Miedz e Southern Copper su cui si prevedono rendimenti tra lo 0% e il 6%

Alluminio: batte il rame, parola di Ubs

Preferire l’alluminio al rame il prossimo anno. Questo è il consiglio degli analisti di Ubs che riconducono tale preferenza a tre fattori: prima di tu

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Preferire l’alluminio al rame il prossimo anno. Questo è il consiglio degli analisti di Ubs che riconducono tale preferenza a tre fattori: prima di tutto i fondamentali della domanda e dell’offerta che nel breve termine sono più stringenti; la maggior esposizione per il metallo argentato al rischio di mancanza di energia elettrica; le migliori prospettive di lungo termine favorite dal processo di decarbonizzazione della Cina (mentre i driver rialzisti di lungo termine per il rame sono i medesimi da diverso tempo, ovvero elettrificazione e sviluppo di nuove miniere).

Nel caso dell’alluminio, nonostante le interruzioni e i ritardi dovuti a gap energetici, il run-rate di produzione cinese a settembre è sceso del 4% rispetto al picco di fine aprile mentre il run-rate globale è calato solo del 2%. “A nostro avviso, è probabile che tali valori si riducano ulteriormente nei prossimi mesi e le interruzioni nelle catene di fornitura dell’alluminio possano protrarsi più a lungo rispetto a quelle di altri metalli” dicono a Ubs. La debolezza del comparto automotive in Europa e in Usa e i prezzi elevati stanno, invece, indebolendo la domanda di alluminio nel breve.

Le scorte sono passate dal picco di 7 megatoni nel 2014 a meno di 2 megatoni a inizio 2020 e anche se sono aumentate nel primo semestre di quest’anno rimangono ugualmente a livelli bassi. Le prospettive future sulla domanda risultano miste ma “l’alluminio potrebbe essere sfruttato maggiormente in vista di una ripresa del settore automotive nel 2022 e una più elevata intensità energetica implica che l’offerta venga soffocata creando nel prossimo anno un mercato in equilibrio o in disavanzo che sosterrà i prezzi al di sopra della curva dei costi”.

Passando al rame, invece, gli analisti evidenziano che i tagli alle fonderie dovuti al razionamento dell’elettricità sono contenuti (pari a circa 60 chilotoni), mentre i dati sull’approvvigionamento delle miniere dal terzo trimestre indicano una crescita limitata degli output. Le scorte sono a livelli eccezionalmente bassi: la domanda degli utenti finali è piuttosto moderata, ma il mix di scorte scarse in partenza e di preoccupazioni sui tagli delle fonderie ha innescato una “corsa alle scorte di rame” che hanno raggiunto il livello più basso dal 2009.

Quanto allo zinco, dopo il forte aumento nel primo trimestre di quest’anno, le scorte globali si sono ridotte di circa il 25% negli ultimi quattro mesi. Il rischio chiave legato a questa materia prima è il potenziale impatto sulla produzione di acciaio in Cina. Le scorte di nichel metallico sono diminuite nell’ultimo trimestre del 2019 a seguito dell’introduzione dei divieti sul minerale in Indonesia per poi raggiungere in pochi mesi i 200 chilotoni. Un altro calo consistente è stato visto poi quest’anno pari al 40%. Date queste premesse, gli esperti consigliano di puntare sull’alluminio rispetto al rame per tutto il prossimo anno.

“È previsto un calo maggiore dell’oro rosso pari a -20% a 3,50 dollari per libbra, rispetto all’alluminio: -10% a 2.400 dollari per tonnellata”, avvertono a Ubs, evidenziando che le valutazioni sono molto interessanti per azioni come Norsk Hydro (rating neutral), Rusal (neutral) e South32 (buy) con rendimenti a livello di flussi di cassa superiori al 10% nel prossimo anno. Valutazione sell, invece, sui titoli legati al rame, tra cui Antofagasta Plc, Boliden, KGHM Polska Miedz e Southern Copper per i quali i rendimenti dei flussi di cassa sono visti tra 0 e 6%.

Fonte: Milanofinanza.it

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