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Borse oggi: azioni in ritirata, tutte le paure dei mercati

Mercati oggi: le azioni vacillano in un sentiment per gli asset di rischio sempre più fragile, sconvolto dai segnali di inflazione, rendimenti obbligazionari, speranze sulla ripresa. Che succede in Borsa?

Borse oggi: azioni in ritirata, tutte le paure dei mercati

Mercati oggi: il clima di incertezza e timore domina l’Asia e non solo. Le azioni asiatiche sono scese, seguendo i futures azionari USA poiché i re

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Mercati oggi: il clima di incertezza e timore domina l’Asia e non solo.

Le azioni asiatiche sono scese, seguendo i futures azionari USA poiché i rendimenti del Tesoro più elevati producono un ottimismo moderato sul piano da $ 1,9 trilioni del presidente Joe Biden e sulle prospettive di crescita.

I titoli tecnologici hanno sofferto mentre Cina e Hong Kong hanno guidato il ritiro regionale. I futures Nasdaq 100 hanno sottoperformato e i rendimenti del Tesoro decennale sono rimasti al centro dell’attenzione sopra l’1,5%.

Le paure inflazione e ripresa economica incerta restano al centro: che succede oggi nei mercati?

Mercati oggi sotto pressione: che succede?
I mercati azionari stanno mostrando sofferenze e debolezza negli scambi di oggi.

L’indice più ampio di MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone ha avuto un calo dello 0,5%.

Il Nikkei giapponese ha ottenuto un guadagno dello 0,2%, mentre i future EUROSTOXX 50 erano ancora in rialzo dello 0,8% e i future FTSE dello 0,9 %%.

Il Kospi della Corea del Sud ha rinunciato ai guadagni precedenti per scambiare in calo dello 0,32%. A Hong Kong, l’indice Hang Seng è crollato dell’1,43% mentre l’indice Hang Seng Tech è sceso del 3,77%.

Anche le azioni della Cina continentale sono diminuite: il composito di Shanghai è sceso dello 0,2% mentre la componente di Shenzhen ha perso l’1%.

I futures Nasdaq invertono i guadagni iniziali per scivolare dell’1,0%, trascinando i futures S&P 500 verso il basso dello 0,2%.

Petrolio sotto i riflettori oggi

I prezzi del petrolio sono saliti ai livelli più alti in più di un anno dopo che domenica le forze houthi dello Yemen hanno lanciato droni e missili nel cuore dell’industria petrolifera dell’Arabia Saudita, sollevando preoccupazioni per la produzione.

I prezzi erano già stati sostenuti da una decisione dell’OPEC e dei suoi alleati di non aumentare l’offerta in aprile.

Le quotazioni hanno quindi fatto un balzo a 70 dollari al barile per il greggio Brent a 67 dollari per il WTI.

Tutti i timori dei marcati
Gli investitori continuano a tenere d’occhio fattori importanti per il mercato di rischio: inflazione e pacchetto da 1.900 miliardi di dollari negli USA sono in primo piano.

L’euforia statunitense per il programma faraonico di sostegno, in passaggio al Senato, da una parte alimenta le prospettive di crescita, dall’altra spaventa i mercati.

Gli analisti si aspettano una forte accelerazione dell’inflazione, alimentata in parte dall’ultimo picco dei prezzi del petrolio, che sta spingendo verso l’alto i rendimenti obbligazionari e allungando le valutazioni azionarie, in particolare nello spazio high tech.

Fonte: www.money.it

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