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Cina prime parziali aperture agli investimenti esteri

Cina prime parziali aperture agli investimenti esteri

Pechino accelera apertura economica per arginare l’uscita delle aziende estere dal paese. Ma la rincorsa parte da molto lontano. Il governo cinese

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Pechino accelera apertura economica per arginare l’uscita delle aziende estere dal paese. Ma la rincorsa parte da molto lontano. Il governo cinese ha deciso di effettuare la piena apertura del proprio settore finanziario ai capitali stranieri nel 2020, con un anno di anticipo rispetto alla tabella di marcia.

La decisione, annunciata in concomitanza con la pubblicazione della nuova lista delle aree dell’economia precluse in tutto o in parte agli investimenti stranieri, riflette la preoccupazione di Pechino per il crescente numero di aziende in uscita dal paese, per sottrarsi ai dazi imposti dagli Stati Uniti.

La Cina “diventerà più aperta, trasparente e prevedibile per gli investimenti stranieri, e il suo ambiente aziendale migliorerà ulteriormente”, ha dichiarato il primo ministro cinese, Li Keqiang, in occasione del Forum estivo di Davos, organizzato come ogni anno dal Forum economico mondiale presso la città portuale cinese di Dalian.

In risposta ai colloqui di Osaka, fra il Presidente Xi Jinping e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, colloqui che hanno sancito una tregua nello scontro sui dazi e rilanciato i negoziati per una accordo complessivo fra i due paesi, la Cina ha allentato i vincoli agli investimenti stranieri in diverse aree della sua economia.

Il governo cinese pubblica ogni anno una cosiddetta negative list, comprendente le aree della sua economia precluse, in tutto o in parte, agli investimenti stranieri. La nuova lista che contiene circa il 20 per cento delle restrizioni in meno, rappresenta un primo segnale della volontà di Pechino di tener fede all’impegno a proseguire l’apertura e la riforma della sua economia.

Tra i settori rimossi dalla lista figurano lo sfruttamento e lo sviluppo degli idrocarburi, la fornitura di gas naturale nelle città sopra i 500 mila abitanti, e l’esplorazione ed estrazione di minerali come il molibdeno, utilizzato per la produzione di leghe d’acciaio.

Durante il Forum di Dalian, il premier cinese Li ha spiegato che i limiti alla proprietà straniera di obbligazioni, assicurazioni sulla vita e future verranno completamente rimossi il prossimo anno, ed ha  posto l’accento anche sulla semplificazione dell’accesso di capitali stranieri ai settori delle telecomunicazioni, dei trasporti e di Internet, che dovrebbe essere attuata il prossimo anno.

Le norme attualmente in vigore prevedono che il capitale delle compagnie aeree cinesi debba essere detenuto a maggioranza da soggetti nazionali, e che i rappresentanti di quelle società debbano essere cittadini cinesi. La proprietà cinese é anche obbligatoria per gli operatori telefonici e delle telecomunicazioni, mentre il settore di Internet, in forte espansione, limita la partecipazione straniera al 50 per cento.

Durante il suo intervento al Forum di Dalian, il premier Li ha anche ribadito che Pechino non praticherà nessuna discriminazione ai danni di attori stranieri per quanto riguarda l’accesso al credito e la valutazione di rischio. Aree oggetto a loro volta di promesse di apertura che sinora hanno tardato a concretizzarsi.

 

 

 

Fonte: Agenzia Nova

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