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Cassa integrazione: 4 miliardi di ore nel 2020

L’INPS ha approvato oltre 4 miliardi di ore di cassa integrazione nel 2020 a causa della pandemia. Tutti i numeri

Cassa integrazione: 4 miliardi di ore nel 2020

Sono ben oltre i 4 miliardi le ore di cassa integrazione che l’INPS ha approvato nel corso del 2020. Si tratta di una cifra enorme, su cui pesa la

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Sono ben oltre i 4 miliardi le ore di cassa integrazione che l’INPS ha approvato nel corso del 2020.

Si tratta di una cifra enorme, su cui pesa la pandemia di coronavirus tuttora in corso, e le relative restrizioni che hanno costretto a lunghi intervalli di chiusure e limitazioni molte attività del Belpaese.

Una cifra che ha diffuso lo stesso Istituto nelle ultime ore, e che l’ANSA ha riportato per prima. L’INPS chiarisce come sia sotto osservazione il periodo che va dal primo aprile al 31 dicembre 2020.

Il totale dichiarato comprende cassa integrazione ordinaria, fondi di solidarietà e cassa integrazione in deroga.

Cassa Integrazione: 4 miliardi di ore nel 2020
Tra i comparti che più hanno fatto ricorso alla cassa integrazione spiccano quello alberghiero e quelli legati a ristorazione, seguiti da attività immobiliari, di noleggio e di servizi alle imprese.

Solo nel mese di dicembre – nota ancora l’INPS – sono state approvate oltre 288 milioni di ore di cassa integrazione, per un aumento rispetto al mese precedente pari al 22,6%.

Aumenti considerevoli anche quelli relativi al reddito di cittadinanza, a dicembre 2020 erogato a 1,25 milioni di nuclei familiari.

Si tratta di un totale di persone coinvolte che sfiora quota 3 milioni, per una media – che mette insieme sia RDC che pensione di cittadinanza – pari a 528 euro al mese.

Si aggiunga poi il reddito di emergenza, misura che a dicembre 2020 ha visto l’erogazione di 1,5 milioni di assegni e che sembra soggetta a un’estensione nei prossimi mesi, visto il persistere dello stato d’emergenza e di relativa crisi.

Con il Paese tornato a una divisione per aree di rischio, resta infatti ancora altissima la percentuale di attività con le serrande abbassate o a servizio dimezzato.

Uno scenario su cui sembra pesare non poco la recente decisione di Astrazeneca e Pfizer di tagliare le dosi dei vaccini, circostanza che potrebbe costringere l’Italia e non solo a mantenere restrizioni e divieti per più tempo.

Fonte: www.money.it

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